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martedì 10 marzo 2020

STAR FLU ...faringite,bronchite,tosse stizzosa e stati influenzali


STAR FLU bustine è un complemento alimentare indicato nei casi di ridotto apporto con la dieta o di aumentato fabbisogno di tali elementi .
Grazie ai suoi componenti è un rimedio naturale per una rapida azione fluidificante del muco e lenitiva sulla mucosa orofaringea: bronchite, tosse irritante, faringite e stati influenzali .



N-Acetil-Cisteina



 è una buona fonte nutrizionale di aminoacido cisteina, utilizzata principalmente per favorire la fisiologica biosintesi dell’antiossidante glutatione o per ripristinarne i livelli ottimali in caso di problematiche correlate ad un elevato stress ossidativo. In tali circostanze si può infatti determinare una produzione di radicali liberi così intensa da impoverire le riserve organiche di glutatione e indebolire il pool antiossidante fisiologico.ACETILCISTEINA, PROPRIETA' ED EFFETTI BENEFICI
:L’acetilcisteina, detta anche N-acetilcisteina è una molecola che deriva dalla reazione di N-acetilazione della cisteina, un amminoacido.
Si tratta di un derivato che ha dimostrato d’essere attivo come antiossidante e mucolitico: per questo motivo è da tempo il principio attivo di alcuni farmaci indicati nel trattamento delle affezioni respiratorie che causano ipersecrezione densa e vischiosa di catarro, come bronchite acuta, bronchite cronica e sue riacutizzazioni, enfisema polmonare, mucoviscidosi e bronchiectasie. Questo è appunto quanto derivato dalla scheda tecnica ufficiale del principio attivo. A questa indicazione primaria si aggiunge quella di “antidoto”: la somministrazione di acetilcisteina è utile come rimedio salvavita in caso di eccessiva somministrazione di paracetamolo.


 Acido ascorbico (Vit. C)



Le numerose funzioni attribuite alla vitamina C (acido L-ascorbico) sono riconducibili alla sua capacità di ossidoriduzione. L´acido ascorbico è il cofattore di enzimi che catalizzano diverse reazioni metaboliche. Inoltre interviene nei processi di difesa cellulare, favorendo l'eliminazione dei radicali liberi dell'ossigeno attraverso la donazione di un elettrone. Infine la vitamina C favorisce la riduzione dell'acido folico nelle sue forme coenzimatiche e l'assorbimento intestinale del ferro. La vitamina C introdotta con la dieta viene assorbita dalla mucosa dell´apparato digerente (stomaco e intestino tenue). L'assorbimento è quasi completo a basse dosi; a dosi più elevate l'assorbimento diminuisce. La quantità totale di vitamina C nel corpo di un adulto normale è intorno ai 1500 mg.
La vitamina C è largamente diffusa negli alimenti di origine vegetale; particolarmente ricchi sono gli agrumi, i kiwi, i peperoni, i pomodori 




 gli ortaggi a foglia verde. La verdura e la frutta che vengono conservate per lungo tempo prima di essere consumate, subiscono però ingenti perdite vitaminiche. Anche trattamenti che comportano lavaggi con grandi quantità di acqua e successiva cottura possono portare a notevoli perdite (sino a raggiungere in alcuni casi il 75%). La vitamina C è, tra le vitamine, quella che va incontro a maggiore degradazione, sia per la instabilità al calore e all'ossigeno dell'aria che per la sua idrosolubilità, tanto che la misura della sua concentrazione viene spesso utilizzata come indicatore di qualità del processo di lavorazione e produzione.
Per l'adulto la quantità minima di vitamina C necessaria per prevenire lo scorbuto è di circa 10 mg/die, quella raccomandata è pari a 60 mg/die. Nello stabilire raccomandazioni per l'acido ascorbico si devono tenere presenti, oltre alle condizioni fisiologiche, anche alcune situazioni particolari (ad esempio, recenti studi hanno mostrato come nei fumatori il turn-over metabolico della vitamina C aumenti di oltre il 40%, e pertanto il fabbisogno viene raddoppiato rispetto ai non fumatori).
È universalmente riconosciuto che gli agrumi siano una buona fonte di vitamina C, ma anche altri vegetali ne contengono quote non indifferenti: patate, pomodori, peperoni, 
spinacibroccolicavolifragolemeloni, etc. La dose giornaliera raccomandata di vitamina C è pari a 40-50 mg (milligrammi) ed è una quota più che sufficiente, giacchè  i sintomi di carenza si manifestano solo sotto i 10 milligrammi al giorno. La vitamina C assunta in più è generalmente eliminata nei reni, oltre a costituire una piccola riserva che consente all´organismo di superare periodi carenziali di qualche mese Il suo fabbisogno è funzione dell´età e cresce in alcune situazioni (gravidanza, allattamento): dosi leggermente superiori sono raccomandate per alleviare (non per curare!) le malattie da raffreddamento e nel caso dei forti fumatori .L'assorbimento massimo di elevate dosi di vit C si ottiene dopo l'assunzione suddivisa nella giornata ,piuttosto che in un'unica somministrazione .
Carenza:la carenza grave di vitamina C porta ad un quadro clinico conosciuto sin dai tempi antichi con il nome di scorbuto, e caratterizzato da fragilità ed emorragia capillare diffusa dovute in particolare alla mancata formazione di sostanze intercellulari e del collagene. Attualmente nei Paesi industrializzati è difficile che si sviluppino casi di scorbuto.
RUOLO: formazione e mantenimento del tessuto connettivo, assorbimento del ferro, rimarginazione delle ferite e scottatura, protezione nelle infezioni

Il salice bianco

.L'azione farmacodinamica del fitocomplesso contenuto nella corteccia del Salice è principalmente quella febbrifuga, analgesica, antiflogistica, antireumatica, astringenteantispasmodica. Le proprietà febbrifughe ed analgesiche della corteccia del Salice bianco sono state riferite già nel V secolo a.C. da Ippocrate, considerato il padre della medicina, il quale descrisse una polvere amara ricavata dalla corteccia del Salice, utile per alleviare il dolore e ridurre la febbre. Rimedi simili sono stati citati anche dai Sumeri, dagli Assiri e dagli antichi Egizi.
Nell'era moderna, la scoperta degli effetti benefici della corteccia del Salice bianco risale alla metà del 1700, mentre il principio attivo, la salicina, fu isolato solo all'inizio del 1800 da diversi studiosi; in particolare il chimico napoletano Raffaele Piria, che viveva a Parigi, diede al composto il nome attuale di acido salicilico (acide salicylique), probabilmente perché la salicina disciolta in acqua risulta piuttosto acida.
La stessa sostanza fu isolata anche a partire dall'Olmaria (Spiraea ulmaria, o Filipendula ulmaria) da ricercatori tedeschi.

La corteccia del Salice bianco è di conseguenza utilizzata come antipiretico negli stati febbrili di varia natura, come i malesseri legati alla stagione fredda, gli stati influenzali, le malattie da raffreddamento, le cefalèe, le nevralgie, le manifestazioni caratteristiche del periodo premestruale e del ciclo (dismenorrea), le algìe reumatiche, le manifestazioni dolorose articolari e muscolari; nell'insonnia nervosa, nell'eretismo sessuale, come anafrodisiaco e sedativo, sono invece utilizzati i fiori.

Il fitocomplesso del Salice bianco ha un'azione notevolmente meno irritante per la mucosa dello stomaco, rispetto a quella dell'acido acetilsalicilico (componente di un noto farmaco); inoltre, l'azione vasoprotettiva dei flavonoidi in esso contenuti ne esalta l'azione antinfiammatoria.
Edera

Ai preparati a base di edera si ascrivono proprietà principalmente antinfiammatorie, ma anche sedative della tosse ed antimicrobiche (dovute alla alfaederina).
Le proprietà secretolitiche ed espettoranti rendono l'edera utile in presenza di tossi convulsive, bronchiti e sindromi catarrali croniche su base infiammatoria.
In letteratura si trovano riferimenti anche a presunte attività antireumatiche, antalgiche, antibatteriche, antielminticheantiedemigene e revulsive su cute e mucose.


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/edera.html
 Fichi D'India, di solito ci si riferisce ai deliziosi frutti dell'Opuntia ficus indica (della Famiglia delle Cactaceae) un cactus che è addirittura infestante nelle zone mediterranee del nostro paese, e viene utilizzato per segnare i confini tra le varie proprietà, oltre che come fonte di frutti: dove piove pochissimo, come in Sicilia, è in grado di sopravvivere conservando nelle sue pale, o cladodi, la scarsa acqua. Nelle zone da cui proviene, il Messico, in particolare, è domesticata da millenni, ibridata in modo da perdere le grosse spine che caratterizzano altre specie di Opuntia e ed è una pianta talmente importante da essere stata sacra per gli Aztechi, che la chiamavano Nopal. Sembra che sia giunta in Europa intorno al 1493, al ritorno della spedizione di Colombo e per l'alto contenuto in vitamina C dei frutti è stata una delle prime cure contro lo scorbuto.



In questo articolo non vi parlerò dei frutti, ma di nuovo delle proprietà delle pale (per uso interno ed esterno)il cui utilizzo ho sperimentato in cucina con successo, ma che utilizzo da tempo come cosmetico: per riassumerle ai miei studenti dico sempre che le sue proprietà sono molto simili a quelle dell'Aloe, e anche il modo di utilizzarla è molto simile, anche se più "spinoso". E, come l'Aloe,


Da un punto di vista alimentare, consumando il gel fresco, o aggiungendo pezzetti delle pale giovani ai frullati, si ottengono sostanze benefiche, che stimolano il sistema immunitario, in particolare le vitamine, che vengono distrutte dalla cottura:
  •  ß-carotene, che il nostro corpo trasforma in Vitamina A, e flavonoidi che aiutano a proteggere la pelle, i polmoni e l'intestino da tumori e malattie.  Contengono inoltre piccole quantità di vitamine del complesso B, come tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e acido pantotenico, essenziali per sostenere le il metabolismo cellulare e la produzione di enzimi nel nostro corpo. 100g di pale fresche contengono circa 9.3 mg di vitamina C e non mi dilungo sulle sue proprietà, soprattutto di rinforzo al sistema immunitario e antiinfiammatorie per il nostro organismo.
  • Il gel che potete estrarre dalla pianta centrifugando le pale giovani, dopo aver rimosso le spine con un coltello affilato, e averle ben lavate, contiene fibre, in particolare polisaccaridi come pectine, mucillagini ed emicellulose che sono utilizzate dalle industrie erboristiche in quanto: - aiutano, se assunte prima dei pasti, a ridurre l'appetito, creando un senso di sazietà e spingendo ad assumere meno cibo; - il cibo ingerito si mescola alle mucillagini, che aiutano il transito intestinale favorendo l'espulsione delle feci e limitano l'assorbimento di grassi e zuccheri (per questo sono spesso un ingrediente delle pillole antifame/dimagranti); aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo (LDL) e di zuccheri nel sangue.
  • Ulivo
1. AZIONE IPOTENSIVA (Utilissimo nell'IPERTENSIONE) E’ stata sperimentata l'azione dell'estratto acquoso di foglie di olivo sul metabolismo del sodio e del potassio serico e urinario, e sul metabolismo del rame nel cervello, nel fegato e nel siero con attenzione sulle correlazioni esistenti fra gli enzimi ossidanti contenenti rame e adrenalina e noradrenalina con conseguente azione ipotensiva. De Nunno (1947) osservò anche che l'azione ipotensiva delle foglie di olivo si manifesta in maniera più marcata e più durevole negli ipertesi, mentre normotesi e ipertesi diabetici sarebbero meno sensibili e l'azione ipotensiva sarebbe in questi casi meno evidente e più transitoria. Si è costatata un’evidente azione ipotensiva tanto nei casi d’ipertensione renale quanto in quelli d’ipertensione essenziale, da menopausa e aterosclerosi. Gli estratti di foglie di olivo hanno dimostrato di possedere una attività calcio-antagonista sui vasi sanguigni. Per le sue proprietà ipotensive è usato per combattere l'ipertensione conseguente agli stati arteriosclerotici degli anziani.
2. AZIONE CARDIOTONICA L’estratto di foglie d’olivo, grazie agli antiossidanti presenti nell’olivo, svolge un'azione cardiotonica ed antiaritmica, regolarizzando i battiti cardiaci. E' utile in caso di angina e uno studio ha dimostrato l'effetto cardioprotettivo dell'Oleuropeina negli eventi acuti dovuti all'occlusione coronarica. Può contribuire a prevenire gli attacchi d’angor.
3. AZIONE VASOPROTETTIVA Altri studi suggeriscono che gli acidi grassi polinsaturi (acido alinoleico) porterebbero alla formazione di trombaxano e prostaglandine coinvolte nel garantire l’integrità dei vasi e quindi un’azione vasoprotettiva nell’uomo.
4. AZIONE IPOGLICEMIZZANTE (Utile nelle forme di DIABETE) L'Oleuropeina e l'acido Elenolico hanno un effetto antidiabetico; in particolare l'acido Elenolico riduce il glucosio ematico, abbassa i livelli d’insulina e migliora la tolleranza al glucosio. Le proprietà ipoglicemizzanti (Benigni et al., 1963) regolando i livelli di zuccheri nel sangue sono di grande aiuto nelle forme DIABETICHE.
5. AZIONE IPOCOLESTEROLEMIZZANTE Le foglie di olivo riducono i valori di COLESTEROLO e di lipidi abbassando il livello delle lipoproteine a bassa densità (colesterolo cattivo) e alzando quelle ad alta densità (colesterolo buono). Grazie ai polifenoli contenuti nelle foglie, sono riequilibrati i fosfolipidi e diminuisce la viscosità ematica (fluidificano il sangue) inibendo l'aggregazione delle piastrine.
6. AZIONE ASTRINGENTE L'astringenza è data dalla presenza di tannini, che astringono la superficie della pelle e delle mucose, formando una sottile membrana. Utilizzati per la coagulazione della sanguinazione capillare, per le escrezioni plasmatiche (siero) e la guarigione di ferite. Sono nello stesso tempo dei germostatici. Per le sue proprietà che attenuano le funzioni dei tessuti, soprattutto esterni, è utile nella terapia delle malattie della pelle, dermatiti, eritemi, infiammazioni dell'alto tratto digestivo, diarrea a seguito di infiammazioni gastrointestinali, lesioni aperte, emorroidi.
7. AZIONE FEBBRIFUGA Le foglie di olivo abbassano la FEBBRE e per le sue proprietà febbrifughe l'olivo era usato in passato, quale succedaneo della china, nel caso di febbri intermittenti, tifoiodi e MALARIA.
. AZIONE DIMAGRANTE Le foglie di olivo sono nemiche naturali dell’obesità, diminuiscono il peso e difendono dalla sindrome metabolica possono essere usate per ridurre il grasso addominale e tenere lontano il pericolo obesità. Lo sostiene una ricerca dell'University of Southern Queensland (Australia), diretta dalla professoressa Lindsay Brown e pubblicata dal "Journal of Nutrition". Come spiega la professoressa Brown, il legame tra antiinfiammatori (come le foglie di Olivo) e la perdita di peso è un fatto tutt'altro che noto. Tuttavia, i risultati ottenuti con le foglie d'olivo hanno sortito effetti nettamente superiori alle aspettative.
9. AZIONE ANTINFIAMMATORIA Le foglie favoriscono la cicatrizzazione, proteggono e tonificano i vasi capillari, leniscono le emorroidi infiammate.
10. AZIONE DIURETICA La vasodilatazione indotta dall'Olivo avviene anche a livello renale e ciò spiega in parte l'azione diuretica posseduta da questa pianta (Penso, 1989). Per le sue proprietà DIURETICHE, è invece usato soprattutto per aumentare la secrezione urinaria, è utile nella GOTTA, nel REUMATISMO, nell'OBESITA’. Le foglie di olivo hanno un'azione renale, con miglioramento della funzione glomerulare e aumento dell'eliminazione dei cataboliti azotati e dei sali.
11. AZIONE ENERGIZZANTE L’estratto di foglie d’Olivo conferisce un senso di benessere generale, energia e resistenza alla fatica, utile in caso di stanchezza, astenia e sonnolenza. È utilizato con successo anche in caso di sindrome da Fatica Cronica, spesso associata a disfunzioni del sistema immunitario.
12. AZIONE PROTETTIVA Le foglie di olivo proteggono le mucose ed evitano gli effetti dell'ipercloridria, riducendo così i rischi di ulcere gastriche e duodenali. Svolgono anche un’azione protettiva sulle cellule e rallentano il processo d’invecchiamento della pelle.
13. AZIONE DEPURATIVA Le foglie di olivo svolgono un'azione disintossicante generale mirata soprattutto all'eccesso di acidi urici, grassi e zuccheri nel sangue. Depura il fegato.
14. AZIONE ANTICELLULITE L’estratto di foglie di olivo elimina in pochi giorni le scorie che provocano oppure peggiorano la “Buccia d’arancia” e smuovono il grasso nei punti critici. Ddrena e rassoda risolvendo gradatamente la CELLULITE.
15. AZIONE VASODILATATRICE Capretti (1948) studiò sperimentalmente e chimicamente l'azione dell’infuso di foglie di olivo a varia concentrazione. Tale azione conseguirebbe a una vasodilatazione che sarebbe dovuta prevalentemente a un effetto miolitico che si esercita sulle fibre muscolari lisce delle pareti vasali. Il fatto che tale vasodilatazione si manifesti anche sulle coronarie dimostrerebbe la natura muscolare e non nervosa di quest’azione. Svolge un’importante azione di ripristino dell’attività sessuale.
16. AZIONE SULL’ATTIVITA’ MENTALE Influenzando i livelli e le attività delle monoamine (dopamina, adrenalina, norepinefrina, serotonina) attraverso un’inibizione dell'enzima responsabile della loro degradazione; il risultato è un miglioramento delle attività metaboliche intellettuali (effetto antidepressivo, miglior capacità mnemonica e di concentrazione). Gli stessi principi attivi esercitano un'azione equilibratrice sui peptidi oppioidi (betaendorfine) con riduzione della fatica mentale, miglioramento dell'attenzione, della concentrazione e delle performance intellettuali con lieve effetto antidepressivo. Aumento dello stato di benessere.
17. AZIONE ANTIMICOTICA Altri effetti delle foglie di olivo, attribuibili all'oleuropeina, sono il potenziamento della protezione cellulare e dell'organismo intero attraverso la risposta mediata dai macrofagi (Visioli et al., 1998 b). Questo effetto opera in sinergia con l'azione antimicrobica accennata, l'inibizione dell’aggregazione delle piastrine e della produzione di eicosanoidi (Petroni et al., 1995). Le foglie di olivo hanno azione antimicrobica, batteri, lieviti, funghi (anche Candida albicans), muffe e altri parassiti (Aziz et al., 1998; Juven e Henys, 1972; Koutsoumans et al., 1998; Tassou e Nychas, 1995).
18. AZIONE ANTIVIRALE L’acido elenolico si è dimostrato un potentissimo antibatterico e antivirale, eliminando qualsiasi forma batterica o virus (herpes, raffreddore, influenza), retrovirus.
19. AZIONE ANTITUMORALE Le analisi epidemiologiche hanno mostrato un benefico effetto dell’estratto di foglie d’olivo nella prevenzione dei tumori. Un recente studio dimostra che queste proprietà sono dovute alla frazione fenolica, capace di inibire le fasi d’iniziazione e promozione delle patologie neoplastiche. Previene le malattie degenerative, in particolare il tumore al seno.
20. AZIONE ANTIRADICALI SPECIFICA Uno studio clinico ha valutato se un estratto di olivo potesse influenzare lo status ossidativo di volontari sani. Sono stati arruolati 98 volontari, che dovevano assumere estratto di olivo, prelevando il sangue venoso 1 ora dopo l’ingestione dell’estratto per misurare in esso il livello di glutatione e la capacità antiossidante plasmatica totale. Si è visto un significativo aumento del livello di GLUTATIONE, sia in forma ossidata sia in forma ridotta. Questo effetto potrebbe essere dovuto all’aumento dell’espressione degli enzimi di fase II mediato dall’antioxidant response element (ARE), incluso quello della gamma glutamilcisteina ligasi e della glutatione sintetasi.
21. AZIONE ANTIOSSIDANTE GENERICA L'Olivo combatte varie specie reattive dell'ossigeno e contrasta bene anche i danni causati dai radicali liberi alle cellule (fenomeno chiamato perossidazione lipidica). E’ noto che le LDL esposte ai radicali liberi vanno incontro a un processo ossidativo, e questo è il meccanismo che scatena l’evoluzione della MALATTIA ATEROSCLEROTICA. Il consumo di ossigeno insito nella crescita delle cellule porta alla generazione di numerosi radicali liberi di ossigeno. E' stato dimostrato che flavonoidi, fenoli e oleuropeosidi possiedono un’importante attività antiossidante contro questi radicali (Bors et al., 1990; Visioli et al., 1998a; Visioli et al., 1998b).