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mercoledì 28 febbraio 2018

ACILIN - azione: circolazione, linfatica ,drenante,anticellulite


Azione: circolazione linfatica, drenante, anticellulite
Componenti: Melilotus Officinalis E.S., Esperidina, Rutina, Vitis Vinifera semi, Hieracium Pilosella E.S.




DESCRIZIONE


I Fitoestratti di Meliloto, Esperidina, Rutina, semi di Vitis Vinifera e Pilosella,possono favorire un’azione fisiologica sul trofismo del microcircolo, evitando il riformarsi di stasi venosa con conseguente dilatazione delle pareti delle vene (gambe e caviglie gonfie).

Avvertenze
Non assumere in gravidanza.



CONSIGLI DI UTILIZZO


Dose consigliata: 2 capsule al giorno accompagnate con acqua.





Melilotus officinalis

Meliloto In Erboristeria: Proprietà Del Meliloto


Il meliloto possiede un'attività farmacologica antinfiammatoria e antiedemigena, diuretica e flebotonica, leggermente sedativa.
Per queste ragioni, il meliloto viene usato nei casi di insufficienza venosa e linfatica, disturbi postflebitici, ritenzione idrica, somatizzazioni ansiose viscerali e insonnia.
Tuttavia, mancano riferimenti su studi condotti per valutarne l'efficacia di tipo sedativo, così come non esistono dati sull'impiego del meliloto nel ridurre le vampate di calore in menopausa.
Attività biologica


Come accennato, il meliloto è una pianta dotata d'interessanti proprietà farmacologiche, fra cui ricordiamo quelle antinfiammatorie, antiedemigene e antiessudative.
Inoltre, il meliloto è anche in grado di aumentare il reflusso venoso e di migliorare la cinetica linfatica.
Grazie a queste sue proprietà, questa pianta può costituire un valido aiuto in caso d'insufficienza venosa e linfatica, in caso di ritenzione idrica e in caso di edemi infiammatori e congestizi.
Tali attività ascritte al meliloto sono imputabili soprattutto alle cumarine contenute all'interno della stessa pianta.
Infine, da uno studio condotto su animali, è emerso che il meliloto è anche dotato di attività cicatrizzante, perciò è in grado di accelerare la guarigione delle ferite.
Meliloto contro l'insufficienza venosa e linfatica


Grazie alle proprietà antinfiammatorie e antiedemigene di cui è dotato e grazie alla capacità di aumentare il reflusso venoso e di migliorare la cinetica linfatica conferitegli dalle cumarine in esso contenute, l'utilizzo del meliloto ha ottenuto l'approvazione ufficiale per il trattamento dell'insufficienza linfatica, dell'insufficienza venosa cronica e dei disturbi a essa associati, come gonfiore, sensazione di gambe pesanti, dolore e crampi notturni alle gambe.
Allo stesso modo, sempre in virtù delle sopra citate proprietà, il meliloto risulta utile nella terapia di supporto di disturbi quali: emorroidi, sindrome post-trombotica, tromboflebiti e congestione linfatica.
Per il trattamento dei suddetti disturbi, generalmente, il meliloto viene assunto internamente.
Solitamente, si consiglia l'assunzione di una quantità di estratto secco corrispondente a circa 3-30 mg di cumarine al giorno.
Effetti collaterali


Se correttamente impiegato, il meliloto non dovrebbe provocare effetti indesiderati di alcun tipo.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/meliloto.html






Esperidina

'esperidina è uno dei flavonoidi caratteristici degli agrumi, dove si concentra soprattutto nella buccia e nell'albedo (la parte interna biancastra della buccia).

Presente in minor misura anche nelle verdure a foglia verde, l'esperidina è costituita da una parte zuccherina, il disaccaride rutinosio, legata al flavone esperitina.




L'esperidina è balzata agli onori della cronaca per la sua spiccata attività antiossidante, capillarotropica e vasoprotettiva, che ne ha facilitato la diffusione in commercio come agente vasoprotettivo.



L'esperidina viene utilizzata come tale in ambito farmaceutico; la troviamo per esempio in DAFLON ®, indicato come terapia coadiuvante nel trattamento delle varici, delle complicanze flebitiche delle emorroidi e di quelle legate a stati di fragilità capillare.

In effetti, l'esperidina è ampiamente conosciuta per i suoi effetti capillarotropici: riduce la permeabilità e la fragilità delle pareti capillari, mentre ne aumenta la resistenza; condivide, in tal senso, l'azione di altre sostanze vegetali, come diosmina, escina, rutina, estratti di ippocastano, vite rossa, meliloto, centella asiatica e mirtilli.

All'esperidina, così come agli altri flavonoidi, vengono attribuite soprattutto attività antiossidanti.
Dalle diverse evidenze, infatti, l'espiridina sembrerebbe esercitare una spiccata attività antiossidante, agendo come scavanger diretto nei confronti dei radicali liberi dell'ossigeno e dell'azoto, e inducendo la sintesi di nuovi antiossidanti.
Secondo diversi autori, l'esperidina potrebbe ricoprire un ruolo di rilievo anche nella gestione degli stati infiammatori, allergici e dislipidemici.Il numero di studi relativi all'efficacia clinica dell'esperidina è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni.

Nonostante la maggior parte di questi studi sia di natura sperimentale, i risultati appaiono alquanto accattivanti e degni di approfondimento.
ESPERIDINA E DISMETABOLISMI


Aldilà della classica attività antiossidante, recenti lavori, sia di natura sperimentale che clinica, avrebbero dimostrato come il consumo regolare di esperidina risulti efficace, in sole 4 settimane, nel determinare un netto miglioramento della colesterolemia, con innalzamento delle concentrazioni di colesterolo HDL a scapito della frazione aterogena LDL.
Tale attività, assieme alla funzione vasoprotettiva, potrebbe risultare utile nella prevenzione della disfunzione endoteliale e contestualmente nella riduzione del rischio cardiovascolare
ESPERIDINA E FUNZIONE VASCOLARE


L'attività antiossidante da un lato e l'azione antinfiammatoria dall'altro farebbero dell'esperidina un ottimo alleato per la salute vascolare.
A sostenere i benefici vasoprotettivi dell'esperidina vi sarebbero anche numerose evidenze, sia di natura sperimentale che clinica, secondo le quali l'uso di questo antiossidante potrebbe migliorare sensibilmente la sintomatologia in corso di emorroidi o disfunzione vascolare.
ESPERIDINA E CANCRO


Seppur ancora in fase molto embrionale, alcune evidenze sotterebbero l'attività antitumorale dell'esperidina.
Più precisamente, l'esperidina sembrerebbe esercitare un'azione antimutagenica e immunomodulante, particolarmente preziosa in corso di carcinoma esofageo, tumore colon-rettale e melanoma.L'esperidina è presente in diversi integratori, sia come singolo supplemento che come miscela di antiossidanti.Effetti Collaterali

L'uso di esperidina è generalmente ben tollerato e privo di effetti collaterali clinicamente significativi.
Ad oggi, le reazioni avverse più frequentemente osservate sono quelle di natura gastro-enterica, con comparsa di nausea e crampi addominali.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usata l'espiridina?

L'uso di esperidina è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo.
Interazioni Farmacologiche
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto dell'esperidina?

Le caratteristiche farmacocinetiche dell'esperidina e degli altri flavonoidi non sono ancora del tutto note.
In particolare, secondo alcune evidenze l'uso di esperidina sembrerebbe migliorare l'assorbimento e l'attività della vitamina C




RUTA



Cos'è la Rutina


La rutina o rutoside è una sostanza naturale, un glicoside flavonoico presente in piante appartenenti a diverse famiglie, soprattutto a quella delle Rutacee (non a caso prende il nome dalla Ruta - Ruta graveolens).

Le fonti più sfruttate per il loro contenuto in rutina sono i germogli di Sophora japonica (15-20%), le foglie di Eucalyptus macrorhyncha (circa il 10%) e quelle di Fagopyrum esculentum (grano saraceno, 5-8%). Tra gli alimenti di uso comune ricchi in rutina ricordiamo gli asparagi, gli agrumi (soprattutto la loro scorza) e i frutti di bosco come more e mirtilli.
Proprietà


Rutina e rutoside sono talvolta chiamati impropriamente vitamina P, a sottolinearne la grande efficacia nel regolare la Permeabilità dei capillari sanguigni. Non a caso trovano impiego anche in specialità medicinali registrate per mantenere la fisiologica permeabilità e trofismo dei capillari; in particolari condizioni, come ad esempio le emorroidi, la capacità della rutina di agire come antiemorragico ed antiedemigeno può quindi avere un importante ruolo terapeutico. La rutina condivide in tal senso le medesime proprietà della quercetina, un flavonoide contenuto nella sua molecola (come aglicone) insieme ad una parte zuccherina (rutinosio).Oltre che nel trattamento antiemorroidario, la rutina viene utilizzata anche per fornire sollievo dai sintomi legati alla cattiva circolazione negli arti inferiori (edemi, pruriti, arrossamenti, varici).

Come antiossidante, la rutina è in grado di legarsi al ferro bivalente (Fe2+) prevenendo il suo legame con il perossido di idrogeno (H202); tale reazione genererebbe radicali liberi altamente reattivi. Per le sue proprietà antiossidanti, antiaggreganti piastriniche ed antitrombotiche (rende il sangue "più fluido"), la rutina viene inclusa in una grande varietà di integratori destinati a promuovere la salute cardiovascolare, ad esempio in presenza di colesterolo alto, obesità o ridotta tolleranza al glucosio.

La sua capacità di agire come inibitore dell'angiogenesi (sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti), rende la rutina un attuale oggetto di studio per le possibili proprietà antitumorali

.I flavonoidi come la rutina sono efficaci nel trattamento delle retinopatie e dei disturbi della visione perchè aumentano la resistenza dei capillariLa rutina è un polifenolo appartenente ai bioflavonoidi, presente in natura in numerose piante tra cui limone, capperi, grano saraceno, uva, menta piperita, cipolla, eucalipto e molte altre. E’ formata da un flavonolo (quercetina) e un disaccaride, come illustrato nella figura.


La rutina viene impiegata in terapia come vasoprotettore, in quanto sembrerebbe capace di rinforzare la parete dei capillari, entrando insieme alla vitamina C nel metabolismo del collagene, riducendo quindi i fenomeni emorragici spontanei e/o traumatici (petecchie, ecchimosi,sanguinamenti), come antivirale, come antinfiammatorio e come antiallergico. La rutina, infatti, come gli altri bioflavonoidi, si integrano all’interno del doppio strato fosfoplipidico lipidico delle membrane cellulari e ne proteggono la struttura (effetto citoprotettivo). A livello dei mastociti, stabilizzandone la membrana, ne previene la degranulazione e quindi il rilascio dei mediatori infiammatori, in particolare di istamina.
I flavonoidi abbondano in molte piante destinate all’uso alimentare, nella frutta (agrumi e mele in particolare), nei vegetali (spinaci, lattuga e cavoli), nei legumi ed in alcune bevande (es. the verde) e nel vino.Molti flavonoidi assorbono luce visibile; in natura questi composti conferiscono a fiori e frutti una colorazione giallo-arancione, rossa, violetta ed azzurra. La colorazione azzurro-violacea è propria degli antociani, pigmenti presenti in fiori e frutti comuni quali mirtillo, lampone, uva, malva ed ibisco. Gli antociani sono derivati dei flavonoidi nei quali il nucleo y-pironico è sostituito dallo ione pirossonio, carico positivamente.
successivamente isolata anche dalla Paprika (Capsicum annuum, fam. Solanaceae), risultò essere costituita da due flavonoidi, l'esperidina e l'eriodictiolo. Per i suoi effetti sulla permeabilità dei vasi sanguigni la citrina fu denominata anche vitamina P; in seguito, tuttavia, tale denominazione è stata abbandonata non essendo mai stati dimostrati evidenti sintomi da carenza.
Tra le altre azioni svolte dai flavonoidi in natura ricordiamo quella chelante di metalli, antiossidante, antienzimatica e di protezione dai raggi UV; questi composti sembrano, inoltre, coinvolti in numerose attività biologiche :
ATTIVITÀ DEI FLAVONOIDI
AUMENTO RESISTENZA CAPILLARE DIMINUZIONE PERMEABILITÀ VASALE
ATTIVITA’: ANTINFIAMMATORIA ANTIALLERGICA ANTIVIRALE ANTIATEROGENA ANTIARITMICA ANTITUMORALE ANTIEPATOTOSSICA IMMUNOSTIMOLANTE IPOLIPEMIZZANTE STIMOLANTE LE FUNZIONI COGNITIVE MODULAZIONE DELL’ATTIVITÀ ESTROGENICA
AZIONE BIOLOGICA DEI FLAVONOIDI
TRASPORTO DI ENERGIA REGOLAZIONE DELLA CRESCITA PROCESSI RESPIRATORI FOTOSINTESI REGOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ ORMONALI DETERMINAZIONE DEL SESSO
Attività farmacologiche e terapeutiche
1)Azione vasoprotettiva
2)Azione nell Insufficienza venosa
3)Azione nelle retinopatie e nei disturbi della visione
4)Azione antinfiammatoria
5)Azione epatoprotettrice
5)Azione antiallergica
6)Azione antiaritmica
7)Azione antiaterogena ed Azione antivirale

Azione nelle retinopatie e nei disturbi della visione

L’efficacia dei flavonoidi nelle retinopatie e nei disturbi della visione è ascrivibile, in primo luogo, ad un aumento della resistenza delle pareti dei capillari e dei piccoli vasi, quindi ad un miglioramento della vascolarizzazione delle cellule coinvolte nei meccanismi della visione. Questo effetto costituisce il razionale del loro diffuso impiego nei casi di miopia grave, di retinopatia diabetica e di degenerazione della retina dovuta, ad esempio, ad ipertensione o ad arteriosclerosi. I risultati di un recente lavoro clinico hanno dimostrato l’efficacia del picnogenolo, [un estratto standardizzato della corteccia di Pino (Pinus maritima, fam. Pinaceae) ricco di procianidine], nelle retinopatie di origine diabetica, arterosclerotica.
I flavonoidi più usati nei disturbi dalla visione sono, però, gli antocianosidi del Mirtillo Nero e della Vitis Vinifera.
La preferenza per questi composti è motivata dal fatto che essi, oltre ad esibire una spiccata azione protettiva sul microcircolo, stimolano la trasformazione del trans-retinale in 11 cis-retinale, ovvero favoriscono la rigenerazione della porpora retinica (rodopsina). La conseguenza di questa peculiare attività è l’aumento dell’estensione del campo visivo ed il miglioramento della visione crepuscolare e notturna.





Vitis Vinifera
Proprietà della vite rossa


I principi attivi contenuti nelle foglie raccolte in autunno, quando assumono sfumature rosseggianti, da cui trae origine il termine "vite rossa", appartengono alla categoria dei polifenoli, in particolare dei bioflavonoidi (antocianidine e proantocianidine), e svolgono un'intensa attività antiossidante e antinfiammatoria. La loro azione più importante è quella tonica e vasoprotettrice, di cura del sistema circolatorio, dove influenzano positivamente la permeabilità vasale, impedendo edemi e gonfiori.

Anche i semi e la buccia degli acini contenendo un fitocomplesso ricco di flavonoidi, antocianine, acidi grassi polinsaturi e vitamina P, e svolgono un'azione utilissima nell'insufficienza veno-linfatica, nelle patologie cardiovascolari e per quei disturbi che implicano problemi circolatori agli occhi, in particolare a livello della rètina.

La vite rossa perciò è indicata in tutte le forme di vene varicose, flebiti, fragilità capillare, couperose, edemi, emorroidi, cellulite, ritenzione idrica, stasi ematica e pesantezza agli arti inferioriLa vite viene anche usata per preparare dei lavaggi agli occhi con linfa di vite che sono utili in caso di blefarite, orzaiolo, congiuntivite e cheratite.

Oltre alle note proprietà diuretiche, rinfrescanti, dietetiche e antinfiammatorie, le foglie e i viticci raccolti durante l'estate sono ritenuti un ottimo depurativo del sangue, particolarmente adatto ai sofferenti di gotta e artrosi, mentre i fiori e i frutti spesso sono utilizzati per aromatizzare le tisane.
Attività principali Vitis vinifera

vasoprotettrici;
astringenti;
antispasmodiche;
decongestionanti pelviche;
nutritive, emollienti, lubrificanti, veicolanti (semi);
antiinfiammatorie (gemme)
Impiego terapeutico Vitis vinifera

varici;
turbe della circolazione venosa in genere;
fragilità dei capillari;
rettocolite ulcerosa;
morbo di Crohn;
prostatismo;
emorroidi, processi infiammatori recidivanti/cronici;
neoformazioni benigne (gemme)

Le foglie della vite, che diventano rosse in autunno, presentano una concentrazione importante di antacianosidi.

Il termine Vite rossa sta appunto ad indicare questa peculiarità che la pianta presenta in modo più o meno marcato a seconda del cultivar (Alicante, Gamay...).

La foglia possiede quindi proprietà vitamino P-simili e si utilizza nelle manifestazioni funzionali e cliniche a carico del sistema venoso, in particolare insufficienza venosa degli arti inferiori, fragilità capillare, emorroidi e, come coadiuvante alle terapie farmacologiche, nella flebite.

Associata ad altre piante vasculotrope si utilizza nei disturbi della menopausa.











PILOSELLA La Pilosella, fonte naturale di vitexina, è utile per favorire il drenaggio dei liquidi corporei.




La pilosella (Hieracium pilosella) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteracee. Dalle proprietà diuretiche e antibiotiche, è utile in caso di infezioni urinarie e cistiti.

La pilosella è principalmente un potente diuretico, che raddoppia il volume dell’urina, e perciò in fitoterapia viene utilizzata nel trattamento degli inestetismi della cellulite, gonfiore alle caviglie, edemi degli arti inferiori, ritenzione idrica specie se conseguente a disordini alimentari o trattamenti farmacologici.

Grazie a quest’azione drenante si favorisce l’eliminazione delle tossine, utile in caso di ipertensione, azotemia alta, iperuricemia e reumatismi. Alla pilosella, infatti, viene riconosciuta anche la capacità di promuovere l'escrezione ed il deflusso della bile (possiede un'azione coleretica e colagoga), che contribuisce alla detossificazione epatica. 
La pianta è particolarmente utile in presenza di calcolosi urica e contribuisce a depurare il sangue dagli eccessi di un'alimentazione ricca in proteine animali.

L’azione antisettica delle vie urinarie è svolta dall’umbelliferone, un’idrossicumarina dotata di proprietà antibiotica nei confronti, di microbi e batteri che provocano cistiti, uretrite, infezioni del tratto urogenitale, anche della brucellosi (o febbre maltese). Inoltre favorendo la diuresi, facilita l'eliminazione degli agenti patogeni attraverso le urine. Le cumarine, i flavonoidi e i triterpeni promuovono i processi riparativi e protettivi a livello della mucosa vescicale e dei tessuti delle vie urinarie.

Infine per la presenza dei tannini è usata anche come antiemorragiche, per favorire la cicatrizzazione nelle emorragie sia interne che esterne, traumatiche o infettive.
















Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/integratori/rutina-rutoside.html#2


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/integratori/rutina-rutoside.html#2
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/integratori/esperidina.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/integratori/esperidina.html

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Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/meliloto.html


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/meliloto.html

GYMNEMA SYLVESTRE proprietà e benefici


DESCRIZIONE


L’acido Gymnemico, della GYMNEMA SYLVESTRE riduce l’assorbimento dei carboidrati (pane, pasta, pizza, dolci ecc.). Può essere utile nelle diete dimagranti in alcune forme di diabete non insulino dipendente e per le alimentazioni ricche di carboidrati.



CONSIGLI DI UTILIZZO


Dose consigliata: 2-4 capsule dopo i pasti, accompagnate con acqua.








Proprietà della gymnema

Le foglie di Gymnema contengono una miscela di almeno nove acidi glicosidici a struttura molto simile, il cui componente più attivo è l'acido gymnemico A1, che svolge un’azione ipoglicemizzanteattraverso due meccanismi principali: inibisce l'assorbimento degli zuccheri a livello intestinale; e stimola la trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare.

Gli studi hanno dimostrato che questo principio attivo possiede una molecola simile a quella dello zucchero, ma più grossa, per cui si lega ai recettori intestinali, adibiti all'assorbimento del saccarosio, bloccandoli reversibilmente. Tale blocco si verifica velocemente e permane per molte ore soprattutto se le dosi sono ripetute nell'arco della giornata, impedendo per il 50% l'assorbimento dello zucchero. L’assunzione di Gymnema è quindi indicata in caso di diabete o di iperglicemia alimentare.

La pianta ha anche un’azione “anti-dolce”, infatti, mettendo sulla lingua una piccola quantità di gymnema, entro pochi istanti è annullata la percezione del dolce e dell'amaro (lasciando inalterata invece la percezione del gusto salato, acido e metallico), e si ha appunto meno voglia di “dolce”.

La capacità della Gymnema di sintetizzare e agevolare lo smaltimento degli zuccheri le conferisce anche un’azione dimagrante, favorendo la perdita di peso, dovuto a un’alimentazione ricca di zuccheri e carboidrati (zuccheri complessi) come dolci, pane e pasta: la Gymnema è quindi un valido rimedio specifico per i “golosi”.

Pianta originaria dell’India e del Pakistan dalle cui foglie dal sapore acre e amaro si ricava il preparato. Dalle popolazioni in cui ha origine è stata denominata “Distruttore di Zuccheri” per le sue proprieta ipoglicemizzanti.



Questa pianta contiene Acido Gymnemico, fortemente consigliato per coloro che soffrono di un’alta concentrazione di trigliceridi e di LDL (“colesterolo cattivo”) nel sangue.



L’assunzione di Gymnema Sylvestre come integratore alimentare è particolarmente indicata per coloro che soffrono di colesterolo alto.

L’Acido Gymenmico riduce sensibilmente quantità di trigliceridi e LDL, anche se gli estratti di Gymnema vengono suggeriti anche per diversi altri benefici:
riducono il numero di carboidrati immagazzinati nei depositi di grassi
aumentano la produzione di energia (portano ad una riduzione di riserve di grasso e, quindi, ad una maggiore energia disponibile)
riducono la circolazione lipidica nel flusso sanguigno
possiedono un forte potere antivirale e antiallergico
aiutano nella cura dell’obesità
aiutano nella cura della carie.

La Gymnema Sylvestra possiede un’alta capacità di abbassamento del livello degli zuccheri nel flusso sanguigno, è consigliata per quelle persone che assumano farmaci anti-iperglicemici oppure altri farmaci adibiti alla cura del diabete.

Per costoro è necessaria, però, una cautela durante l’assunzione di tale erba dato che può comportare una forte ipoglicemia: i livelli di zucchero nel sangue si abbassano notevolmente e in modo veloce.
I principali costituenti bioattivi della Gymnema sylvestre sono dati dalle oleanane saponine triterpeniche, più comunemente indicate col nomeAcidi Gymnemici.

Tali acidi contengono derivati acilati di acido deacylgymnemic (DAGA) ovvero il 3-O-glucuronide di gymnemagenin (3, 16, 21, 22, 23, 28-hexahydroxy-Olean-12-ene) 2.
I singoli acidi gimnemici (saponine), invece, includono acidi gimnemici I-VII, gymnemosides AF, gymnemasaponins.
In India nell’arte erboristica, da più di 2.000 anni si utilizzano le foglie di Gymnema Sylvestre per il trattamento del diabete e delle patologie diabetiche. La pianta, infatti, è denominata dagli indiani con il termine indù “gumar”, significa “distruttore di zuccheri“.

La Gymnema, inoltre, aiuta il pancreas nella produzione di insulina per il diabete di tipo 2.

È consigliata l’integrazione del Gymnema negli additivi e integratori alimentari utilizzati nella cura dell’obesità dato il suo potere di ridurre la circolazione lipidica nel flusso sanguigno.

Diminuisce l’appetito per i dolci, e per questo viene considerata come il naturale sostituto di zucchero per via orale, per abbassare il livello glicemico nel diabete di tipo 2.
Un passo importante anche nella lotta contro i problemi cardiovascolari, particolarmente comune nei diabetici.

Spesso viene usata anche per curare altre problematiche, dal raffreddore ai morsi di serpente, disturbi intestinali e malattie del fegato, per cui aiuta nella depurazione. Le foglie sono, infatti, utilizzate per lenire i disturbi di stomaco, stipsi e fegato.

Possiede anche un’importante proprietà antivirale, antibatterica e antiallergica.

Tra le sue proprietà, un leggero effetto diuretico, per curare la ritenzione idrica.

Può coadiuvare nella cura di artrite reumatoide e la gotta.

Gli estratti della Gymnema Sylvestre sono ampiamente utilizzati da tempo anche tra le popolazioni australiane, vietnamite e giapponesi, a riprova di una diffusione nel tempo di una pianta dagli effetti benefici.
Assunzione del Gymnema Sylvestre

Studi recenti hanno evidenziato che i maggiori benefici derivanti dalla Gymnema Sylvestre, si possono ottenere tramite l’assunzione della Gymnema Sylvestre in forma di tisana o capsula – entrambe le modalità sono efficaci per garantire le proprietà della pianta.


fonte:http://nutrizionepiu.com/proprieta-e-benefici-della-gymnema-sylvestre/

martedì 27 febbraio 2018

ANANAS ....proprietà e benefici


Benefici degli enzimi proteolitici


Vari studi, oltre che una lunga pratica clinica, hanno dimostrato la potente azione antinfiammatoria, antiedematica e antidolorifica degli enzimi proteolitici
Troviamo proteasi sia di origine animale che vegetale, come bromelaina, papaina e proteasi fungali.
 special modo la proteasi estratta dalla fermentazione dell'aspergillus orizae rimane attiva in ambienti sia acidi che alcalini che neutri ed ha il vantaggio di raggiungere il picco di attività tra i 30° e i 40° di temperatura (la temperatura del corpo umano), contro i 20°-30° delle altre proteasi vegetali e i 50°-60° di quelle animali
Una volta assorbita ed entrata in circolo la proteasi opera un'azione selettiva e modulatrice sui complessi immunitari circolanti che sono al contempo responsabili dell'attivazione immunitaria e dei processi infiammatori e allergici.


L'azione della proteasi su tali complessi può produrre significativi giovamenti nelle patologie allergiche e autoimmuni come il lupus, la sclerosi multipla, l'artrite reumatoide, la colite ulcerativa e il morbo di Crohn 



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Proprietà principali dell'ananas L'ananas è una pianta ricca di sali minerali e vitamine, soprattutto vitamina C e vitamina A che le conferiscono proprietà antiossidanti. Inoltre è ricca di enzimi, tra cui la bromelina, che dona a questo frutto proprietà digestive, antinfiammatorie, antiedematose e decongestionanti, queste ultime utile anche per combattere la cellulite. Inoltre gli acidi organici contenuti nell'ananas le donano un'azione diuretica capace di contrastare la ritenzione idrica.


•FUNZIONE PROTEOLITICA
•La bromelina del gambo d'ananas è un enzima di tipo proteasi sulfidrilico; come tale è in grado di "digerire le proteine", scomponendole in peptidi più piccoli.

La bromelina non è l'unica sostanza di origine vegetale in grado di scindere le proteine; questa proprietà è infatti comune anche alla “ficina” dei fichi e alla “papaina” della papaia.
•Nell'apparato digerente umano, la funzione•Gli enzimi proteolitici vegetali sono un ingrediente comune di molti prodotti alimentari, impiegati in cucina per rendere tenere le carni. D'altronde, l'espediente era noto già ai tempi degli Aztechi che, durante la cottura, erano soliti avvolgere la carne in foglie di papaya. Affinché il rammollimento sia globale e non solo di superficie, la bromelina e gli altri enzimi proteolitici
E' importante sottolineare che la bromelina dev'essere utilizzata come un principio “vivo e attivo”;
La bromelina resiste facilmente anche a più cicli di congelamento ma non sopporta la cottura. Fino a 40 °C rimane perfettamente integra, ma a 50 °C iniziano a diminuirne le concentrazioni del 17%. Dal punto di vista biologico, esplica perfettamente i suoi effetti a 35 °C.
FUNZIONE ANTICOAGULANTE
•Giunta nel circolo ematico, la bromelina espleta la propria azione fibrinolitica favorendo la degradazione della fibrina, una proteina coinvolta nella formazione dei coaguli di sangue.
La coagulazione, utilissima in caso di ferita e sanguinamento, diventa pericolosa quando insorge all'interno di un vaso venoso o arterioso dando origine ai trombi (agglomerati di sangue).
L'azione "fluidificante" della bromelina contenuta nel gambo d'ananas si espleta anche a livello del muco.
•PROPRIETÀ ANTINFIAMMATORIA
•E' legata alla sua capacità di influenzare la sintesi delle prostaglandine e può rivelarsi utile nel promuovere la guarigione da piccole lesioni muscolari.
Inoltre, alcune persone la impiegano per migliorare i sintomi associati alle patologie croniche infiammatorie.

•La funzione antiedematosa si basa sulla facilitazione del drenaggio dei liquidi minimizzando la stasi venosa
• digestiva delle proteine è affidata alla tripsina e alla chimotripsina.•Gli enzimi proteolitici vegetali sono un ingrediente comune di molti prodotti alimentari, impiegati in cucina per rendere tenere le carni. D'altronde, l'espediente era noto già ai tempi degli Aztechi che, durante la cottura, erano soliti avvolgere la carne in foglie di papaya. Affinché il rammollimento sia globale e non solo di superficie, la bromelina e gli altri enzimi proteolitici
E' importante sottolineare che la bromelina dev'essere utilizzata come un principio “vivo e attivo”;
La bromelina resiste facilmente anche a più cicli di congelamento ma non sopporta la cottura. Fino a 40 °C rimane perfettamente integra, ma a 50 °C iniziano a diminuirne le concentrazioni del 17%. Dal punto di vista biologico, esplica perfettamente i suoi effetti a 35 °C.
•FUNZIONE ANTICOAGULANTE
•Giunta nel circolo ematico, la bromelina espleta la propria azione fibrinolitica favorendo la degradazione della fibrina, una proteina coinvolta nella formazione dei coaguli di sangue.
La coagulazione, utilissima in caso di ferita e sanguinamento, diventa pericolosa quando insorge all'interno di un vaso venoso o arterioso dando origine ai trombi (agglomerati di sangue).
L'azione "fluidificante" della bromelina contenuta nel gambo d'ananas si espleta anche a livello del muco.


•FUNZIONI ANTIEDEMATOSA
•La funzione antiedematosa si basa sulla facilitazione del drenaggio dei liquidi minimizzando la stasi venosa
••In caso di tromboflebiti, vene varicose, angina e malattie cardiovascolari in genere: è possibile assumere il gambo d'ananas per sfruttare la sua eventuale funzione anticoagulante, secondo le dosi prescritte dal medico.
•In caso di rinorrea dovuta a rinite acuta, sinusite, asma e bronchite cronica: il gambo d'ananas è un valido alleato per liquefare il muco, facilitandone l'espulsione.
•In caso di contratture e stiramenti: il gambo d'ananas può velocizzare il transito della fase acuta diminuendo l'infiammazione e il dolore
–Per la stessa proprietà, il gambo d'ananas viene consigliato anche per migliorare i sintomi associati all'artrite reumatoide
•Per uso topico, il gambo d'ananas sembra efficace nell'accelerare lacicatrizzazione di piaghe e ferite. Tuttavia, questo effetto sembra diametralmente opposto a quello anticoagulante; si consiglia cautela nell'applicazione
•Contro la cellulite e la ritenzione idrica: grazie al potenziale effetto antiedematoso.



•Le sue indicazioni cliniche sono molteplici e solitamente essa viene somministrata da sola o in associazione con altri ingredienti nutraceutici . La principale azione terapeutica è riservata ai processi edemigeni di natura flogistica in campo medico e chirurgica (utilizzata nel post-operatorio riduce infatti edema e dolore). Vede inoltre altre applicazioni, anche se non tutte supportate da lavori scientifici adeguati:
•– Alcuni pediatri la somministrano per potenziare l’effetto di antibiotici, poiché essa aumenta le concentrazioni plasmatiche degli stessi, permettendo una riduzione dei dosaggi terapeutici e quindi riducendo gli effetti collaterali.
•– Presenta un effetto antidiarroico, quando questa affezione è sostenuta da batteri quali l’Escherichia coli o il Vibrione del colera.
•– Alcuni studi indicano che la bromelina previene o minimizza la severità dell’angina pectoris.
•– È utilizzata in coliti e disordini enterici.
•– Grazie ai suoi effetti sull’aggregazione piastrinica e al suo effetto fibrinolitico ha un’azione antitrombotica ed è adiuvante, insieme ai farmaci specifici, nella terapia delle ischemie.
•– Un recente studio condotto su bambini con sinusite acuta ha mostrato una buona remissione dei sintomi, oltre ad una durata ridotta, sul risolvimento della patologia.
•– In pazienti con artrite reumatoide sembra avere un discreto potenziale antinfiammatorio ed è meglio tollerata dei farmaci utilizzati e consigliati dalle linee guida (es. naproxene, piroxicam, ketoprofene ecc)




Come si usa•La formulazione maggiormente utilizzata è l'estratto secco nebulizzato e titolato in unità enzimatiche (minino 150 gdu/g).
•Se ne possono prendere circa 10-13 mg per kg di peso corporeo, due volte al giorno prima o dopo i pasti principali, a seconda che si utilizzi come antinfiammatorio o come digestivo.
•Poiché è efficace anche a piccole dosi, si consiglia di iniziare con il dosaggio minimo ed eventualmente di aumentarlo in seguito.
•Interazioni
•L’estratto d'ananas può interagire con farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento come alcuni Fans, warfarina, eparina, antiaggreganti piastrinici.
•Va usato con prudenza in associazione con erbe e supplementi dotati di attività anticoagulante, come il ginkgo biloba e l'aglio.
•Sembra inoltre in grado di aumentare l’assorbimento di alcuni antibiotici, come l’amoxicillina e le tetracicline.
•Prudenza, quindi, nell'uso concomitante di ananas e coumadin, eparina, antiaggreganti piastrinici (clopidogrel - Plavix) o farmaci antinfiammatori non steroidei, come ibuprofene e naproxene
Inoltre, dal punto di vista teorico, l'ananas potrebbe potenziare l'attività antiflogistica dei FANS, inclusa quella della comune aspirina. Ananase e bromelina potrebbero anche aumentare l'assorbimento di alcuni antibiotici, in modo particolare di amoxicillina e tetracicline, aumentandone i livelli nell'organismo. Alcuni esperti suggeriscono che la bromelina possa causare sonnolenza 
Quando viene utilizzata come supplemento digestivo, la bromelina dev'essere assunta in corrispondenza dei pasti principali.
Quando se ne ricercano le proprietà antinfiammatorie, anticoagulanti eantiedemigene, andrebbe invece assunta a stomaco vuoto, in modo da massimizzarne l'assorbimento a livello intestinale.
•Precauzioni in gravidanza L‘estratto secco di ananas è invece sconsigliato in gravidanza e l’allattamento in quanto non ci sono molti studi in merito alla sua sicurezza. Per questo meglio evitarne l'utilizzo per scongiurare possibili emorragie dell'utero.
Se ne sconsiglia l'uso anche ai soggetti ipertesi, in quanto può provocare tachicardia, e a chi soffre di ulcera.
Infine va assunto con attenzione in combinazione con alcune erbe ad effetto anticoagulante come aglio e ginkgo