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mercoledì 28 ottobre 2015

Aiuto per la depressione ....

Dai voce alla sofferenza,il dolore che non parla, imprigiona il cuore e lo fa schiantare
cit : W. Shakespeare


 ° La mattina sei debole ?
 ° Ti svegli di notte e non riesci a dormire ?
 ° Lo stress ti opprime ?
 ° L'agitazione ti assale ?
 ° L'Ansia ti soffoca ?
 ° Hai l'umore  ''sotto i piedi ''?
 ° Una costante irrequietezza ?
 ° Convivi con nervosismo ,irritazione, scontento e frustrazione ?

UN PICCOLO GRANDE AIUTO PER UNA SPERANZA CONCRETA
 
 
SINTOMI DEL MALUMORE Umore perennemente triste e senso di vuoto Assenza di piacere nelle attività comuni Minore energia ,stanchezza e senso di ''rallentamento'' Disturbi del sonno (ipo-iper risveglio anticipato )Disturbi alimentari (perdita di peso e aumento di appetito )Senso di colpa ,inutilità e di impotenza Irritabilità Eccesso di pianto Indolenzimenti ,dolori cronici ,resistenti ad ogni trattamento generati dalla solitudine . 
SUL LAVORO
Minore produttività Problemi di natura etica
Mancanza di senso collaborativo
 Assenteismo
Lamentele ripetute di continua stanchezza
Indolenzimenti e dolori inspiegabili
Abusi : alcol ,fumo, cibo in continuazione   
Lo zafferano è composto per circa il 12 % da acqua, per il 4% da fibre, ceneri al 5 %, grassi al 5,80 %, carboidrati al 65% e proteine al 9 % circa. Buona la presenza di minerali: calcio, fosforo, sodio, potassio, ferro, magnesio e manganese quelli presenti in percentuale maggiore.

Nello zafferano sono presenti la vitamina A, molte del gruppo B e la vitamina C; inoltre questa preziosa piantina è uno degli alimenti più ricchi di sostanze cartenoidi come il Licopene e la Zeaxantina.
Il classico colore giallo acceso dello zafferano è dovuto alla crocina, mentre il tipico profumo si deve invece alla presenza di un’altra sostanza chiamata safranale.
 

Proprietà Curative e Benefici dello Zafferano

Secondo recenti studi lo zafferano pare avere diverse proprietà e benefici nei confronti dell’organismo umano; le proprietà dei principi attivi in esso contenuti hanno effetti benefici sulla parte del sistema nervoso responsabile del tono dell’umore e questa azione è stata testata in ambito clinico su persone affette da lieve stato di depressione dando esito positivo.
Le proprietà della zafferano si sono dimostrate utili anche in caso dei sintomi tipici  della sindrome premestruale come gli sbalzi di umore e la tensione nervosa.
Grazie alle ottime proprietà antiossidanti dei carotenoidi in esso contenuti anche la memoria e la capacità di apprendimento traggono benefici dall’assunzione della preziosa polverina; è allo studio l’ipotesi che lo zafferano sia in grado di inibire il deposito  di alcune proteine presenti nel cervello umano quando si è in presenza della malattia di Alzheimer.

Già nell’antichità lo zafferano con le sue proprietà rappresentava un ottimo rimedio per diversi disturbi; in alcuni testi medici risalenti all’antica Persia già venivano sottolineati i suoi benefici rispetto ai disturbi respiratori e alle ulcere dello stomaco.
Il calo senile di vista e udito accresce depressione e ansia . nella popolazione anziana, il deterioramento progressivo della  vista e dell'udito può aumentare il rischio di depressione e ansiose


 la presenza di carotenoidi lo Zafferano ha notevoli proprietà antiossidanti e antiradicali.
Le proprietà biologiche dei principi attivi contenuti nello zafferano sono state verificate in vivo tramite studi clinici che hanno evidenziato, come suggerito dalla tradizione erboristica, attività a livello del sistema nervoso centrale; tali azioni sono migliorative della memoria e dell’apprendimento, inoltre, e questo è l’effetto più interessante, si è riscontrato un notevole miglioramento dell’umore e della capacità di recupero di forti tensioni nervose legate importanti eventi stressanti quali scomparsa di familiari e più in generali problemi che investono la sfera affettiva aiutando i soggetti a ritrovare un equilibrio psichico divenuto instabile. In accordo con la tradizione erboristica in rapporto alla sfera genitale femminile, ricerche hanno evidenziato effetti nettamente positivi soprattutto nei risvolti emozionali legati al ciclo mestruale quali: irritabilità ansia, umore variabile, senso di sconforto e depressione.

La Forte azione antidepressiva dello Zafferano

In Phytotherapy Research N 19 pag 148-151 anno 2005 Akhonzadeh e altri hanno studiato gli effetti dello Zafferano nella depressione di lieve e medio grado, lo studio, in doppio cieco, ha permesso di dimostrare l’efficacia dello Zafferano nel migliorare il tono dell’umore con dosaggi di pochi milligrammi al giorno.

 


Rhodiola Rosea

La tradizione popolare attribuisce alla Rhodiola Rosea molte proprietà, tra cui l’aumento della resistenza fisica e delle prestazioni intellettuali, la stimolazione del sistema immunitario, la capacità di dare sollievo nei disturbi dell’umore e dell’ansia. La Rhodiola Rosea presenta infatti un elevato potere tonico-adattogeno, utile per

stimolare le nostre capacità di adattamento e per accrescere la resistenza dell’organismo nei confronti di quegli stress di varia natura, interni ed esterni, che ci fanno spesso sentire schiacciati dagli impegni o fisicamente indeboliti. La sua azione graduale e fisiologica aiuta quindi a ridurre l’impatto dei fattori stressanti sul sistema nervoso, rivelandosi un coadiuvante importante nei casi di alterazione dell’umore o disturbi del sonno.

 La Rhodiola Rosea stimola la produzione di serotonina, l’ormone che contribuisce al controllo dell’appetito, del sonno, dell’umore e delle funzioni cardiovascolari, nonché al potenziamento della memoria, della concentrazione e dell’apprendimento. Ecco perché questo rimedio può essere un valido sostegno nelle diete rivolte al controllo del peso  e un  rapporto efficace per ridurre i tempi di recupero in seguito ad un’attività fisica particolarmente intensa. 
MELATONINA

come integratore la melatonina viene utilizzata principalmente per i disturbi del sonno, soprattutto per l’insonnia dovuta a cause esterne (differenti fusi orari, turni di lavoro ecc.) ma anche per regolare il ritmo sonno-veglia di chi semplicemente ha difficoltà ad addormentarsi. Questa sostanza infatti, funziona molto bene nella fase iniziale dell’insonnia dato che diminuisce il tempo necessario a prender sonno rallentando le funzioni dell’organismo e conciliando quindi il riposo.

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 benefici della melatonina  che avrebbe contro l'invecchiamento.
L'invecchiamento è un fenomeno naturale che riguarda inevitabilmente ognuno di noi. Come tutti gli altri organi e tessuti del nostro corpo anche la ghiandola pineale è soggetta ad invecchiamento e nel corso del tempo inizia a produrre sempre meno melatonina. Secondo la teoria di Pierpaoli, però, fornendogli dall'esterno questa sostanza, la ghiandola può riposarsi e mantenere energie da spendere per regolare al meglio l'intero sistema ormonale.
A detta del medico, somministrando la giusta quantità di melatonina nel giro di pochi mesi (da 1 a 6) si possono avere notevoli miglioramenti dei parametri metabolici e funzionali alterati come glicemia, colesterolo, pressione alta, ecc. ma anche effetti benefici su menopausa e altri disturbi.





     

Disturbo di Depressione – Cosa è, Sintomi, Causa e Cura

Cos’è la Depressione

La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso. Ne soffrono circa 15 persone su 100. Si calcola che su 6 neonati, almeno uno soffrirà di depressione durante la sua vita. Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte, mentre le bambine e i bambini sembrano soffrirne in egual misura.
Tutti quanti abbiamo l’esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di corda, tristi, più irritabili del solito e “ci sentiamo un po’ depressi”. Molto probabilmente non si tratta di un disturbo depressivo, ma di un calo d’umore passeggero. La depressione clinica invece presenta molti altri sintomi e si prolunga nel tempo. Chi ne soffre ha un umore depresso per tutta la giornata per più giorni di seguito e non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che prima lo interessavano e lo facevano stare bene. Si sente sempre giù e/o irritabile, si sente stanco, ha pensieri negativi, e spesso sente la vita come dolorosa e senza senso (“dolore del vivere”).
L’episodio depressivo costituisce una delle esperienze peggiori che si possono avere nella vita. Ci si sente senza speranza, senza poteri né risorse, completamente impotenti difronte alla vita e alle persone. Mancano le energie per fare qualsiasi attività, fisica e mentale. E del resto niente sembra interessare più né in grado di dare piacere. Si guarda la propria vita e tutto appare un fallimento, un susseguirsi di perdite di cui spesso ci si sente colpevoli. Oppure si è convinti che la colpa sia degli altri, della vita, della sfortuna e ci si sente arrabbiati con tutto e tutti e si arriva a farsi terra bruciata intorno. L’isolamento è cercato e sofferto, e appare inevitabile.

I sintomi della Depressione

I sintomi principali della depressione clinica sono l’umore depresso e/o la perdita di piacere e interesse per quasi tutte le attività che prima interessavano e davano piacere. Molto frequentemente si presentano l’anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie) e la demotivazione. Oltre a questi sintomi, la persona depressa può soffrire di un aumento o una diminuzione significative dell’appetito e quindi del peso corporeo senza essere a dieta; può presentare rallentamento o agitazione motorie e disturbi del sonno (dorme di più o di meno o si sveglia spesso durante la notte o non riesce ad addormentarsi o si sveglia precocemente); può non riuscire a concentrarsi, mantenere l’attenzione e prendere decisioni. Il sintomo soggettivo prevalente è la sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole che può arrivare all’odio verso di sé; spesso sono presenti pensieri di morte o di suicidio, che possono andare da un vago senso di morte e desiderio di morire fino all’intenzione di farla finita con una vera e propria pianificazione e tentativi di suicidio.
La caratteristica principale dei sintomi depressivi è la pervasività: sono presenti tutti i giorni per quasi tutto il giorno per almeno 15 giorni.

Come si manifesta la Depressione

E’ raro che una persona depressa abbia contemporaneamente tutti i sintomi riportati sopra, ma se soffre quotidianamente dei primi due sintomi su descritti e di almeno altri tre è molto probabile che abbia un disturbo depressivo.
Spesso la depressione si associa ad altri disturbi, sia psicologici (frequentemente di ansia) sia medici. In questi casi la persona si deprime per il fatto di avere un disturbo psicologico o medico. 25 persone su 100 che soffrono di un disturbo organico, come il diabete, la cardiopatia, l’HIV, l’invalidità corporea fino ad arrivare ai casi di malattie terminali, si ammalano anche di depressione. Purtroppo la depressione può portare ad un aggravamento ulteriore, dato che quando si è depressi si ha difficoltà a collaborare nella cura, perché ci si sente affaticati, sfiduciati, impotenti e si ha una scarsa fiducia di migliorare. Inoltre, la depressione può complicare la cura anche per le conseguenze negative che può avere sul sistema immunitario e sulla qualità di vita già compromessa dalla malattia medica.
I sintomi depressivi possono alternarsi, e a volte presentarsi in contemporanea, a sintomi di eccitamento (euforia, irritazione, impulsività, loquacità, pensieri veloci che si accavallano e a cui è difficile stare dietro, sensazioni di grandiosità, infinita potenzialità personale o convinzioni di essere perseguitati). In questo caso si tratta di episodi depressivi o misti all’interno di un disturbo bipolare dell’umore.

Decorso e conseguenze della Depressione

La depressione è un disturbo spesso ricorrente e cronico. Chi si ammala di depressione può facilmente soffrirne più volte nell’arco della vita. Mentre nei primi episodi l’evento scatenante è facilmente individuabile in un evento esterno che la persona valuta e sente come perdita importante e inaccettabile, nelle ricadute successive gli eventi scatenanti sono difficilmente individuabili perché spesso si tratta di eventi “interni” all’individuo come un normale abbassamento dell’umore, che per chi è stato depresso già diverse volte è preoccupante e segnale di ricaduta.
Il disturbo depressivo può portare a gravi compromissioni nella vita di chi ne soffre. Non si riesce più a lavorare o a studiare, a iniziare e mantenere relazioni sociali e affettive, a provare piacere e interesse nelle attività. 15 persone su 100 che soffrono di depressione clinica grave muoiono per suicidio. Più giovane è la persona colpita, più le compromissioni saranno gravide di conseguenze. Per esempio un adolescente depresso non riesce a studiare e ad avere relazioni, e quindi non riesce a costruire i mattoni su cui costruire il proprio futuro.

Le cause della Depressione

Come per altri disturbi psichiatrici non c’è ancora una letteratura sufficientemente robusta e condivisa sulle cause del disturbo. Per spiegarle si fa di solito ricorso a modelli di tipo bio-psico-sociali. In generale, si può dire che cause della malattia sono molteplici e diverse da persona a persona (ereditarietà, ambiente sociale, relazioni affettive precoci, avere un caregiver depresso, lutti familiari, problemi di lavoro, relazionali, etc.).
Le ricerche hanno scoperto due cause principali: il fattore biologico, per cui alcuni hanno una maggiore predisposizione genetica verso questa malattia; e il fattore psicologico, per cui le nostre esperienze (particolarmente quelle infantili) possono portare ad una maggiore vulnerabilità acquisita alla malattia. La vulnerabilità biologica e quella psicologica interagiscono tra di loro e non necessariamente portano allo sviluppo del disturbo. Una persona vulnerabile può non ammalarsi mai di depressione, se non capita qualcosa in grado di scatenare il disturbo e se ha relazioni buone e supportive. Il fattore scatenante è spesso qualche evento stressante o qualche tensione importante che turba la nostra vita e che è valutata il termini di perdita importante e non accettabile. Quindi si può trattare di un evento negativo di perdita (un lutto, la fine di una relazione, la perdita del lavoro, etc.) oppure un evento positivo ma sempre valutato come perdita (la nascita di un figlio che “toglie libertà”, la laurea in cui si perde lo status di studente, etc.) o la mancanza di eventi positivi per i quali ci si è impegnati tanto come per esempio una promozione. Mentre è piuttosto semplice individuare la causa che ha scatenato un primo episodio depressivo, lo è molto difficile quando gli episodi aumentano.

Come si cura la Depressione

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) ha mostrato scientificamente una buona efficacia sia sui sintomi acuti che sulla ricorrenza. A volte è necessario associare la TCC ai farmaci antidepressivi o ai regolatori dell’umore, soprattutto nelle forme moderate-gravi. L’associazioni della Terapia Cognitivo-Comportamentale e i farmaci aumentano l’efficacia della cura.
Nel corso della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale la persona viene aiutata a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la malattia e a liberarsene gradualmente attraverso la riattivarsi del comportamento e l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali. Inoltre, dal momento che la depressione è un disturbo ricorrente, la TCC prevede una particolare attenzione alla cura della vulnerabilità alla ricaduta. Per far questo utilizza anche specifici protocolli, come la Schema-Therapy, il lavoro sul Benessere Psicologico e la Mindfulness.
fonte :http://www.apc.it/depressione/depressione
 

lunedì 5 ottobre 2015

Acido Mandelico

Acido mandelico: definizione

Parlano di lui come un fedele alleato della bellezza femminile: l'acido mandelico.
Similmente ad acido malico, glicolico e lattico, l'acido mandelico appartiene alla categoria degli alfaidrossiacidi, molecole largamente utilizzate in cosmesi per la realizzazione di creme esfolianti, schiarenti ed antiossidanti.
Acido MandelicoL'acido mandelico ha messo piede nella cosmesi da una cinquantina di anni, suscitando immediatamente l'attenzione di moltissimi ricercatori; tant'è che, ancora oggi, costituisce un prestigioso ingrediente cosmetico utilizzato per schiarire ed esfoliare la pelle.

Acido mandelico: curiosità

L'acido mandelico è stato ribattezzato "acido amigdalico" in memoria del singolare modo in cui è stato scoperto: la sostanza è stata casualmente isolata durante il riscaldamento di un estratto di mandorle amare (contenente amigdalina) diluito in acido ialuronico. Il nome "mandelico" deriva invece dalla parola "mandel" che in tedesco significa mandorla.

Analisi chimica

La formula molecolare dell'acido mandelico è C6H5CH(OH)CO2H: si tratta di un solido cristallino solubile in acqua, etere ed alcool isopropilico. La sostanza si presenta sottoforma di grandi cristalli trasparenti di forma romboidale; inoltre, è reperibile in polvere cristallina e bianca che, sottoposta ad un'irradiazione UV solare od artificiale prolungata, imbrunisce e si decompone facilmente.
L'acido mandelico è inodore oppure lievemente aromatico. Al gusto, la sostanza presenta un sapore salino molto pungente.
In forma naturale, l'acido mandelico è levogiro, mentre in forma sintetica è un racemo.

Applicazioni

L'acido mandelico è stato oggetto di numerose ricerche: il suo utilizzo non si ferma solo alla cosmesi. Basti pensare che, in passato, la sostanza trovava largo impiego nel trattamento delle infezioni alle vie urinarie, grazie alle sue proprietà antibatteriche. Alcuni Paesi utilizzavano lo stesso acido mandelico per le sue presunte proprietà antibiotiche.
Solo verso gli anni Settanta del Novecento, l'acido mandelico ha catturato l'attenzione dei cosmetologi per la realizzazione di creme od altri prodotti cosmetici depigmentanti ed esfolianti.
In cosmetica, l'acido mandelico viene oggi sfruttato per la preparazione di creme, gel o maschere da applicare sulla pelle. Ancora, questa molecola è l'ingrediente cosmetico protagonista di numerosi peeling chimici ad azione esfoliante e depigmentante.

In quali circostanze viene utilizzato l'acido mandelico?
  • Trattamento dell'acne volgare (sottoforma di peeling): indicazione per eccellenza dell'acido mandelico (grazie alle sue proprietà antibatteriche, capaci di ridurre la proliferazione del Propionibacterium acnes)
  • Trattamento dei comedoni (punti neri)
  • Trattamento delle discromie cutanee (es. macchie sulla pelle) legate al photo-aging
  • Trattamento di melasma, cloasma, lentiggini
  • Miglioramento di segni e sintomi legati all'acne pustolosa/papulosa
  • Trattamento ricompattante della pelle
  • Trattamento detossinante della pelle (sottoforma di maschera per il viso)
  • Trattamento antirughe (rimedio contro le rughe superficiali)
  • Trattamento alternativo contro la rosacea (migliora visibilmente i segni e i sintomi del disturbo)
  • Indicato come trattamento pre e post laser-terapia, in quanto lenisce l'irritazione della pelle
  • Idratare la pelle in profondità (in associazione ad altre sostanze, come l'acido ialuronico o l'allantoina)
Lo sapevi che...

A partire dai derivati dell'acido mandelico è possibile realizzare alcuni farmaci. Per esempio, i principi attivi "ciclandelato" (spasmolitico utilizzato per la cura delle vasculopatie periferiche) e "omatropina" (medicinale anticolinergico utilizzato per la cura dell'uveite) sono esteri dell'acido mandelico.

Vantaggi

L'acido mandelico si distingue per le straordinarie proprietà esfolianti e per i vantaggi che offre: questa sostanza, infatti, è molto gradita per la sua (quasi totale) assenza di effetti collaterali e controindicazioni sulla pelle.
A differenza delle creme all'acido glicolico e dei prodotti preparati con altri alfa-idrossiacidi (esfolianti chimici), i cosmetici a base di acido mandelico non sono fotosensibilizzanti; di conseguenza, possono essere applicati anche poche ore prima di esporsi al sole o di una seduta abbronzante.
Ancora, rapportato con l'acido glicolico, l'acido mandelico - una volta applicato sulla pelle - produce minor eritema, spesse volte perfino impercettibile. Infatti, nella maggior parte dei casi, immediatamente dopo la stesura del prodotto su pelli sane, il paziente non accusa bruciore, pizzicore né tantomeno dolore.
  • Consigli pratici: dopo un peeling chimico all'acido mandelico si consiglia comunque di applicare sulla pelle una generosa dose di crema ad azione emolliente e nutriente. Anche le creme naturali formulate con estratti di piante ad azione lenitiva (es. estratto di calendula) si rivelano un ottimo aiuto per la pelle

Approfondimento

Nelle preparazioni cosmetiche, l'acido mandelico viene spesso abbinato ad altre sostanze dall'azione schiarente (per potenziare l'effetto finale), idratante, antiossidante e nutriente. Vediamo, di seguito, gli ingredienti cosmetici più comuni che sostengono l'azione pseudo terapeutica dell'acido mandelico:
  • Creme all'acido glicolico + acido mandelico: entrambe le molecole esercitano la medesima azione esfoliante e depigmentante. In simili frangenti, l'effetto finale è potenziato dall'azione sinergica delle due sostanze. Attenzione: la presenza dell'acido glicolico richiede l'astensione dal sole almeno per le 24-48 ore antecedenti e successive all'applicazione del cosmetico sulla pelle
  • Crema multivitaminica + acido mandelico: la presenza di vitamina A, C ed E agisce in sinergia con l'acido mandelico potenziando l'effetto anti-radicalico (antiossidante), estremamente importante per il trattamento delle pelli mature
  • Creme all'acido ialuronico + acido mandelico: l'abbinamento di questi due prodotti assicura un eccellente effetto idratante ed anti-age (conferito dall'acido ialuronico) abbinato ad una potente azione schiarente ed esfoliante (dell'acido mandelico)
  • Creme all'acido azelaico + acido mandelico: potenziamento dell'attività batteriostatica e battericida nei confronti dei batteri coinvolti nella comparsa dell'acne volgare.
  • fonte :http://www.my-personaltrainer.it/benessere/acido-mandelico.html

Macchie solari sul viso e sulla pelle: cause e rimedi per eliminarle

Il sole può lasciare sulla pelle davvero dei pessimi ricordi. Le macchie solari sono il risultato di una dermatite da esposizione ai raggi solari troppo intensa e senza le protezioni giuste. Se, nei casi migliori, le zone arrossate e pruriginose tendono a scomparire con il tempo, non è da scartare l’eventualità che sulla pelle, del viso e del corpo, compaiano macchie persistenti di colore bruno, di ampiezza e dimensioni variabili. Per capire meglio di cosa si tratta, ecco lecause e i rimedi per eliminarle.
Cosa sono?
Le vittime possono essere adulti o bambini e nessuna zona del corpo è potenzialmente al sicuro quando si tratta di macchie solari. Com’è facilmente intuibile colpiscono soprattutto le aree più esposte all’aggressione dei raggi del sole, come il viso, le braccia, le spalle e la  schiena. Quando l’esposizione solare scatena una dermatite, un’infiammazione della cute, particolarmente violenta e intensa, le conseguenze, difficili da ignorare, possono essere le macchie solari.
Formazioni di colore bruno, più o meno intenso, le macchie solari possono avere dimensioni variabili: da quelle più piccole, confondibili con lentiggini e nei, a quelle più “ingombranti”.
Le cause
Tutta questione di esposizione al sole, ma non solo, anche di interazioni pericolose. In particolare, in caso di macchie solari, il dito è da puntare verso creme, profumi e farmaci(antibiotici, antinfiammatori, antistaminici, sedativi, diuretici) che foto reagiscono con i raggi ultravioletti, irritando la pelle.
Sul banco degli imputati, inoltre, salgono anche gli ormoni, che in condizioni particolari, come la gravidanza, possono causare una sovra stimolazione dei melanociti e una maggiore produzione di melanina. In presenza di uno o più fattori di rischio, meglio proteggere con più attenzione la pelle o evitare l’esposizione al sole, per prevenire le macchie.
I rimedi utili
Se le macchie sono “fresche fresche”, forse la situazione è ancora rimediabile o, almeno, migliorabile. Il consiglio è di tenersi alla larga per qualche giorno dai raggi solari e di utilizzare creme schiarenti con derivati dell’idrochinone, un derivato della vitamina C.
Potrebbero essere validi alleati contro le macchie solari anche i peeling superficiali con l'acido  glicolico, un alfa idrossiacido che ha una potente azione esfoliante.   
La molecola di quest’acido penetra nelle cellule dell’epidermide, irritandone lo strato più superficiale e favorendone il ricambio. In genere servono almeno 5 sedute, con scadenza bisettimanale, per ottenere i risultati sperati.
In alternativa l'acido mandelico  di origine naturale ( estratto dalle mandorle amare )meno invasivo ma efficace allo stesso modo
Quando il danno è fatto e le macchie sono da classificare come “indelebili”, si può sfruttare la tecnologia, sempre affidata alle mani degli specialisti (dermatologi o medici estetici), scegliendo un trattamento laser o a base di luce pulsata, per esempio.

 

giovedì 1 ottobre 2015

MULTIVITAMINICO - UTILE PER RINFORZARE UNGHIE E CAPELLI - CONTRO LE MALATTIE INVERNALI

MULTIVITAMINICO - UTILE PER RINFORZARE UNGHIE E
CAPELLI - CONTRO LE MALATTIE INVERNALI


DERVIT è un integratore dietetico a base di Vitamine e Coenzima Q10, indicato per riequilibrare gli apporti alimentari, qualora carenti, dei suddetti nutrienti utili per il mantenimento del naturale trofismo e nutrizione dei tessuti della cute e dei suoi annessi quali il bulbo capillifero e le unghie. Costituisce un valido aiuto nelle convalescenze, durante le malattie invernali e p
COMPONENTI: Acerola, Vitamina C, Vitamina E, Niacina, Calcio, Ubichinone (Coenzima Q10), Vitamina B6, Vitamina A, Vitamina B2, Vitamina B1, D-Biotina (Vitamina H).

DOSE CONSIGLIATA: per una corretta integrazione alimentare è consigliabile l'assunzione di una capsula dopo i pasti principali per almeno tre mesi.

TRICOREF SD . nutrizione tricologica

NUTRIZIONE TRICOLOGICA  TRICOREF SD  è un integratore alimentare composto da

un'associazione di elementi di varia natura che costituiscono una "NUTRIZIONE TRICOLOGICA" selezionata.


Tramite i capillari sanguigni i nutrienti di TRICOREF SD arriveranno ai follicoli dei capelli, che a loro volta li distribuiranno al corpo dei capelli per mantenerli sani e forti, giorno dopo giorno.
- Nutrizione del follicolo
- Rinforzante
- Rivitalizzante
- Favorisce la crescita
- Aumento di volume
- Capelli piu' luminosi
- Contrasta l'invecchiamento
- Combatte la caduta, l'assottigliamento, le doppie punte e l'aridita'
- Resistenza alle tinture e la decolorazione
- Contrasta gli stress verso le fonti di calore (sole ? phon), salsedine, ambienti inquinati e fumo di sigarette
- Protezione da agenti atmosferici

COMPONENTI: Vitamina C, Vitamina B6, Acido Pantotenico, Biotina, Zinco, Selenio, Metil Sulfonil Metano (MSM), Liniani, N-acetil Cisteina, Proantocianidine, Betasitosteroli dapino e Olio di borragine

DOSE CONSIGLIATA: Assumere 2 capsule al giorno di preferenza durante i pasti, per favorire l'assorbimento dei componenti.









In autunno, con le foglie, cadono anche i capelli.






In autunno, con le foglie, cadono anche i capelli.
Per mantenere il fenomeno nei limiti fisiologici, una delle armi più potenti è l’alimentazione. La chioma, come la pelle, è infatti lo specchio della salute dell’organismo e dell’equilibrio dei suoi costituenti essenziali.
Per chi ha capelli fragili e sottili i prossimi mesi possono essere vissuti con qualche apprensione. Prevenire un diradamento eccessivo, con tutte le conseguenze che questo comporta sotto il profilo dell’immagine di sé, implica innanzitutto tenere a mente il detto “siamo ciò che mangiamo”. Ecco allora cosa dicono gli esperti.
Perché cadono i capelli?
È normale che i capelli periodicamente cadano e si ricambino. Il ricambio è dovuto all’ attività ciclica dei follicoli piliferi: a periodi di attività, durante i quali producono il capello, si alternano periodi di riposo. Normalmente un capello cade quando il follicolo ha iniziato a produrre un nuovo capello pronto a sostituirlo. L’ attività dei follicoli non è sincrona; anzi, ciascun follicolo lavora in modo indipendente. Di norma, nel cuoio capelluto sono presenti follicoli in fase di attività (il 90 per cento) e follicoli in fase di riposo (il 10 per cento). Questo spiega perché in condizioni fisiologiche i capelli cadono un pò ogni giorno e non tutti insieme, come accade in altri mammiferi, dove la sincronizzazione del ciclo fa sì che tutti i peli si ricambino in occasione della muta. A livello del cuoio capelluto, la fase di attività del follicolo, che prende il nome di anagen, dura normalmente dai 3 ai 7 anni. I capelli si ricambiano quindi ogni 3-7 anni e tutti noi perdiamo circa 80 capelli al giorno. Il distacco del capello destinato a cadere è favorito dai traumi meccanici, soprattutto dalla spazzolatura e dal lavaggio. In autunno il numero di capelli che ciascuno di noi perde giornalmente aumenta. Dai 50-80 si può passare a circa 100-200 capelli al giorno, e anche di più. Alcuni studi indicano che anche nello stesso soggetto la caduta autunnale non è sempre uguale ma aumenta in relazione alle condizioni climatiche, per cui è verosimile che fra le cause sia determinante l’ esposizione al sole durante l’ estate. L’ aumentata caduta si risolve spontaneamente in 2 o 3 mesi e normalmente non richiede trattamento perché è espressione di un processo fisiologico.
Tosti Antonella, Professore Ordinario Clinica Dermatologica Università di Bologna

Qual è l’alimentazione giusta per rafforzare il cuoio capelluto?
Con buona pace di chi pubblicizza la “pozione miracolosa”, spesso più abile ad alleggerire il portafoglio che a portare risultati, la prima regola per avere capelli più forti e folti è infatti seguire un regime alimentare vario e bilanciato, che assicuri un corretto apporto di proteine, vitamine e minerali.
I cibi che più direttamente influenzano la salute della capigliatura sono sicuramente quelli proteici: uova, pesce, carni e legumi. Tra questi, scegliete spesso tacchino, polpo, fagioli, ceci e lenticchie: contengono anche buone quantità di zinco, importante per la produzione di ormoni sessuali e per il benessere dei capelli.
Se il fusto dei capelli tende progressivamente ad assottigliarsi potrebbe essere utile aumentare l’introito di ferro. E’ bene ricorrere soprattutto alle proteine animali, dove questo minerale è presente in forma altamente assimilabile (qui trovate i cibi più ricchi di ferro biodisponibile). Nei vegetali, il ferro invece non ha un’elevata biodisponibilità: conditeli con succo di limone, che ne aumenta l’assorbimento.
Non devono mai mancare frutta e verdura fresche di stagione: sono ottime riserve di vitamine e minerali antiossidanti in grado di contrastare i radicali liberi, che aggrediscono anche i capelli, indebolendoli, concorrendo al loro precoce inbiancamento (canizie) e accelerandone la caduta.
Un ruolo decisivo lo svolgono le vitamine del gruppo B. Particolarmente funzionali alla salute della capigliatura sono la vitamina B5 (acido pantoteico), contenuta soprattutto nel lievito di birra, nei semi di sesamo e di girasole, nelle uova, nei cereali integrali;  la vitamina B6 (piridossina), reperibile in primo luogo nel germe di grano, nel fegato, nel pesce e nel latte; la vitamina B8 (biotina), abbondante nel tuorlo, nella carne, nel pesce.
Ottimi sono anche ferro e zinco.
Se non si riesce nell’alimentazione, un aiuto può venire dagli integratori, che apportano all’organismo le sostanze di cui se ne avverte il bisogno

Più che mai preziosi per la bellezza dei capelli sono infine gli omega 3. Via libera quindi al pesce grasso e ai crostacei, così come alla frutta in guscio (mandorle, nocciole, noci ecc.).
Insomma, il messaggio è chiaro: prendersi cura dei capelli, nella stagione autunnale come in ogni altro momento dell’anno, comincia a tavola.
E se passiamo in rassegna la lista degli alimenti di cui abbiamo parlato in questo articolo non è poi così difficile: ce n’è davvero per tutti i gusti.
Luca Avoledo, Naturopata