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mercoledì 7 aprile 2021

La tecnologia fa  invecchiare la nostra pelle? Come proteggersi dai danni della Luce Blu

Ormai da qualche tempo si parla degli effetti negativi sulla nostra pelle della luce blu. Sono diversi gli studi che dimostrano come le High Energy Visible, meglio conosciute appunto come luci blu, siano causa del così detto digital aging, ossia dell’invecchiamento precoce della pelle causato dall’esposizione continua e quotidiana a dispositivi come computer e smartphone. Si tratta in realtà di un tipo di luce che è prodotta dal sole, ma pare che a risultare davvero dannose per la nostra pelle siano quelle artificiali, emesse dagli schermi a cui ci esponiamo quotidianamente. 
IL DIGITAL AGING: L’INVECCHIAMENTO PRECOCE CAUSATO DALLA TECNOLOGIA La tecnologia ci semplifica la vita, ma siamo ormai costantemente iperconnessi e collegati a smartphone, tablet e computer. Ed è scientificamente provato che questo (ab)uso dei dispositivi abbia effetti negativi sulla nostra salute. Sappiamo già da tempo che ha ripercussioni sulla postura e sulla vista, oltre che causare anche occhiaie, colorito spento e rughe sul viso, la parte più esposta ai dispositivi. Mediamente trascorriamo 6 ore al giorno connessi a Internet da un qualsiasi dispositivo, adottando posture e abitudini scorrette. Tendiamo a stare gobbe, con la testa sempre china, corrucciamo il viso, strizziamo gli occhi… posizioni e atteggiamenti che, con il tempo, diventano: rughe, doloretti, colorito spento, occhiaie
Ed ecco che si parla di digital aging, cioè di “invecchiamento digitale”, entrato a tutti gli effetti tra i fattori di invecchiamento precoce della pelle insieme all’inquinamento, ai raggi UV, all’alimentazione scorretta e allo stress. Colpisce senza distinzione di sesso ed età, manifestandosi sopratutto su viso e collo.Un altro effetto della digital aging è il “tech neck” (collo da tecnologia), o “text neck”, cioè collo da messaggio. La postura assunta per usare lo smartphone, causa dolori, rughe e doppio mento. 
Oltre alle cattive abitudini nell’utilizzo dei dispositivi, l’invecchiamento precoce è causato anche dalle onde elettromagnetiche emesse dagli schermi, che aumentano la temperatura della pelle e fanno deteriorare le fibre collagene, aumentando la formazione di rughe. A differenza dei raggi solari, non percepiamo sulla pelle la luce blu, che però penetra in profondità nel derma e favorisce la formazione di radicali liberi, aumenta il rischio di formazione di macchie scure e rughe.
Smartphone e bambini: la luce blu del display è dannosa Gli adolescenti esposti alla luce blu si coricano in media 30 minuti dopo rispetto ai "coetanei non digitali" e mostrano maggiore frequenza nello svegliarsi durante di notte. Durante il convegno della Società Europea di Endocrinologia a Lione sono emersi alcuni aspetti preoccupanti riguardo al sonno in bambini e adolescenti alle prese con la luce blu dello smartphone anche prima di andare a dormire. I dati sono stati raccolti da un gruppo di ricercatori del Netherlands Institute of Neuroscience, i quali hanno scoperto che gli adolescenti che trascorrono oltre 4 ore al giorno davanti allo schermo blu dello smartphone hanno difficoltà ad addormentarsi. Il test ha preso in esame un gruppo di 55 adolescenti, dimostrando che si coricano in media 30 minuti dopo rispetto ai “coetanei non digitali” e mostrano maggiore frequenza nello svegliarsi durante di notte. Smartphone e bambini: la luce blu del display è dannosa Il disturbo del sonno nei bambini e adolescenti pare sia causato dalla luce blu prodotta proprio dagli schermi dei device che tanto amiamo. Nello studio, i ricercatori hanno anche separato alcuni tester mettendo loro indosso degli speciali occhiali che bloccano le radiazioni luminose blu. Ciò è stato sufficiente a regolarizzare già dopo una settimana il ritmo sonno/veglia dei soggetti interessati. Ora, non bisogna demonizzare l’uso dello smartphone, poiché gli stessi ricercatori olandesi sostengono che per risolvere i problemi del sonno dei più giovani basterebbe ridurre l’esposizione alle schermate a luce blu nelle ore serali. Tutta un altro discorso viene fatto per i bambini, visto che le ricerche effettuate invitano a ridurre al minimo assoluto l’utilizzo di smartphone, tablet e TV. I dati raccolti sul comportamento dei più piccoli rivelano che più di 2 ore al giorno di esposizione in fasce sotto i 5 anni rischiano di provocare problemi di attenzione all’asilo

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