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lunedì 8 maggio 2017

Depurare i reni in modo naturale

 

Chi nasce con un solo rene o ne subisce l'asportazione deve seguire una dieta speciale? Scopriamo l'alimentazione più adatta



Con un rene solo di vive benissimo senza particolari disturbi o rischi maggiori per la salute. Nel corso della vita può capitare a tutti di "perdere" uno dei due preziosi filtri del nostro sangue.  esempio una neoplasia localizzata o un trauma possono rendere necessaria l'asportazione, ma un rene lo possiamo anche donare, come estremo gesto d'amore per un nostro congiunto


Senza un rene, poi, ci si può addirittura nascere, in questo caso parliamo di condizione mono rene congenita. Può così accadere che la persona viva una vita intera in perfetta salute senza venire mai a sapere di essere nato mancante di quest'organo. Detto questo, una volta che si sappia di non poter contare su entrambi i reni, è necessario seguire giusto qualche semplice regola di buon senso volta a preservare l'ottimale funzionalità del superstite

I RIMEDI NATURALI PER LE ALLERGIE DI PRIMAVERA

 
 
 
 
 
 
 
 
Starnuti, occhi rossi e narici irritate: l'allergia è un'ospite sgraditoche entra senza bussare alla porta. A invitarlo a entrare, in un certo senso, è il sistema immunitario, che reagisce in modo spropositato a certe sostanze note come allergeni.  Scopriamola meglio.
>  Cause 
 
Come si sviluppano i sintomi dell'allergia
Allergia, rimedi naturali
 
 
Allergia deriva da due parole greche: allos che significa "diverso", ergon che significa "effetto". La combinazione lessicale fa riferimento alla reattività spontanea ed esagerata dell’organismo del soggetto allergico a particolari sostanze, che risultano invece innocue nell’80% della popolazione. 
I termini ipersensibilità ed allergia sono comunemente usati come sinonimi. 
 

Sintomi dell'allergia

I sintomi dell'allergia possono essere diversi, a seconda del fattore scatenante, e possono presentarsi con varia intensità.
Quelli più comuni sono:
  • naso chiuso
  • prurito a naso, gola, bocca e labbra
  • prurito e arrossamento degli occhi con palpebre gonfie e lacrimazione
  • naso che cola e starnuti
  • prurito alla pelle con eruzioni cutanee e arrossamenti
  • diarrea associata a dolore di stomaco, nausea e vomito
  • tosse, mancanza di fiato, respiro sibilante e asma
 


Cause dell'allergia

 Le malattie allergiche sono malattie atopiche la cui caratteristica è la presenza di una particolare classe dianticorpi specifici (IgE). Per atopia si intende la tendenza ereditaria alla reazione di ipersensibilità immediata da anticorpi IgE.
L'allergia è quindi causata da una risposta eccessiva del sistema immunitario a delle sostanze particolari note come allergeni.
L’allergene è una sostanza dotata di potere antigene, cioè tale da provocare la produzione di anticorpi quando entra nell’organismo.
Gli allergeni possono provocare una reazione allergica penetrando nell’organismo secondo diverse modalità:
  • più comunemente per via aerea (come ad esempio le polveri ed i pollini),
  • per via alimentare,
  • per via topica,
  • per via iniettiva.
Gli allergeni più comuni in natura includono:
  • proteine globulari di polline (elemento maschile necessario per la riproduzione delle piante), 
  • veleni di insetti,
  • acari della polvere,
  • micofiti (muffe e lieviti),
  • determinati alimenti,
  • alcuni farmaci.
In realtà quindi non si può parlare di allergia, ma piuttosto di forme allergiche diversificate.
 


Diagnosi per l'allergia

La diagnosi per le diverse forme allergiche viene fatta comunemente con il Prick Test. Questo è un test cutaneo mediante il quale, attraverso piccole incisioni, si fa entrata a contatto con la pelle una quantità minima di un allergene.
Nel caso in cui si verifichi una reazione, come gonfiore o prurito localizzato, in corrispondenza di una o più incisioni, allora il paziente è allergico all'allergene corrispondente. Questo vuol dire che ha gli  anticorpi IgE attivi contro quell'allergene.
Esistono anche altri test, a seconda del tipo di allergia da diagnosticare, come il RAST test che cerca direttamente gli anticorpi IgE nel sangue e il Patch test, usato per lo più per la diagnosi delle dermatiti allergiche da contatto.
 CURE PER L'ALLERGIA
 


Alimentazione in caso di allergia

I più comuni alimenti allergizzanti sono latte, uova, crostacei e molluschi, noci, grano, semi di soia e cioccolata.
Per accertarsi della reazione a un alimento piuttosto che a un altro esistono i cosiddetti test alimentari di provocazione che consistono nell’ingestione del cibo sospetto e vengono eseguiti quando i sintomi che si presentano regolarmente sono in relazione con alcuni cibi e additivi alimentari.
Sempre più spesso invece le allergie ai pollini si associano a un'insofferenza verso determinati tipi di frutta o verdura. Una mela, ad esempio, può esser pericolosa per chi è allergico alla betulla e il melone invece per chi è sensibile alle graminacee. Queste allergie crociate possono essere talvolta arginate cuocendo il frutto. 
Recenti studi inoltre metterebbero in luce gli effetti benefici dei probiotici per prevenire le allergie nei bambini.
 
 Fitoterapia 
Il mondo della natura mette a nostra disposizione i cosiddetti adattogeni, chiamati così perché consentono di aumentare la resistenza e la capacità di adattamento dell'organismo agli agenti stressanti e alle condizioni sfavorevoli di qualunque origine, mediante una completa nutrizione cellulare, potendo così agire non sui sintomi ma sulle cause che possono dare origine a squilibri.
Ricordiamo alcuni tra i più efficaci e importanti: , 
METIL SULFONIL METANO ( MSM )
 ECHINACEA 
SINFLOR 
OMEGA 3 




 
 
 
 

venerdì 5 maggio 2017

KRILL OIL STAR DUST

Vediamo com’è il confronto tra gli oli di pesce standard e l’Olio di Krill:

 

 

Fattore 1: Contenuto nutrizionale

 
Gli oli di pesce standard tendono ad avere il 30% di EPA e DHA degli acidi grassi omega 3, ma questo varia da marca a marca e alcuni prodotti comprendono acidi grassi omega 6 e omega 9 aggiunti.
L’olio di krill d’altra parte ha il 14% di EPA e DHA degli acidi grassi omega 3, MA l’unica struttura fosfolipidica di questi acidi grassi significa che sono assorbiti molto meglio dal corpo, quindi in realtà ne bastano di meno per ottenere più benefici.
Non solo, ma l’olio di krill contiene le vitamine A, E e D, oltre ad un potente antiossidante chiamato astaxantina.
Secondo il dottor Mercola, l’astaxantina è:
  • 48 volte più potente dell’ olio di pesce
  • Contiene oltre 300 volte il potere antiossidante della vitamina A ed E
  • Contiene oltre 47 volte il potere antiossidante della luteina
  • E ha 34 volte il potere antiossidante del coenzima Q10

Fattore 2: Freschezza

Gli oli di pesce standard tendono ad essere inclini a ossidazione e irrancidimento che abbassano notevolmente l’efficacia degli acidi grassi Omega 3 e sono in grado di rilasciare i radicali liberi dannosi per il corpo.
L’olio di krill è unico in quanto contiene astaxantina, un potente antiossidante che impedisce ai grassi omega 3 altamente deperibili di ossidarsi prima di poterli integrare nel corpo.

Fattore 3: Origini e sostenibilità

Gli oli di pesce standard vengono estratti dall’acqua fredda oleosa di allevamento o dal pesce selvatico come halibut, aringa, sgombro, salmone, sardine, merluzzo e tonno bianco.
Queste specie di pesci vengono pescati su larga scala e in media le quote di pesca sono 15-30% in più rispetto ai limiti consigliati dagli scienziati.
L’olio di krill è ottenuto dal krill, un minuscolo gamberetto che vive nelle acque incontaminate dell’Antartide. Questi si cibano del plancton che si trova sulla superficie degli oceani e rappresentano la più grande biomassa al mondo.
La raccolta di krill è una delle meglio regolate del pianeta e ci sono circa 4000 volte più krill in natura di quanti ne vengono raccolti, il che rende l’olio di krill altamente eco friendly e sostenibile.

Fattore 4: Contaminanti

Gli oli di pesce standard sono estratti da specie di pesci che sono spesso contaminati con metalli pesanti pericolosi come mercurio, PCB, sostanze radioattive e metalli tossici come cadmio, piombo, cromo e arsenico.
L’olio di krill è estratto dal krill raccolto in profonde acque incontaminate lontano dalle aree industriali e siccome il krill è alla base della catena alimentare non accumula livelli pericolosi di sostanze contaminanti.
In sintesi, questo rende l’olio di krill una grande scelta, non solo si ha una pillola più piccola e facile da ingoiare, ma questa non provoca alcun retrogusto o eruttazione associati agli oli di pesce standard.

Benefici dell’Olio di Krill – Che cosa possono fare gli integratori di olio di Krill?

Ora che abbiamo esaminato gli effetti benefici degli acidi grassi Omega 3, in generale, e abbiamo identificato l’olio di krill come la fonte più efficace, vediamo alcuni dei vantaggi specifici dell’olio di Krill basati sugli studi effettuati finora:

Riduce l’infiammazione e promuove la salute cardiovascolare

Un modo per misurare i rischi cardiovascolari è attraverso i livelli di Proteina C-Reattiva (CRP) nel sangue, minore è il livello più sano è il cuore.
Uno studio umano pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition[1] ha scoperto che il consumo di 300 mg di olio di krill al giorno riduce significativamente la Proteina C-Reattiva (CRP), aiutando a ridurre l’infiammazione e i sintomi artritici (fino al 30%) in 14 giorni.
Ulteriori studi l’hanno correlato e scoperto che l’olio di krill ha una maggiore azione anti-infiammatoria dell’olio di pesce.

Abbassa il colesterolo in modo naturale

In uno studio recente condotto alla McGill University di Montreal[2] un dosaggio di 1-3g di olio di krill aiuta ad abbassare glucosio, colesterolo totale, trigliceridi, LDL e HDL rispetto all’olio di pesce standard e un placebo.
Nello studio, un dosaggio di 1 g (2X 500mg) al giorno per 12 settimane ha abbassato il colesterolo totale del 13,4%, LDL del 32.04%, aumentato HDL del 43.92% e abbassato i trigliceridi del 11.03%.

Migliora la funzione articolare e diminuisce i sintomi artritici

L’osteoartrosi è la principale causa di dolori articolari e disabilità nella popolazione anziana e di mezza età, e fino ad oggi gli interventi preferiti si sono limitati a farmaci da prescrizione, terapia del caldo e del freddo e fisioterapia.
Ma studi incoraggianti stanno dimostrando che i composti anti-infiammatori di olio di krill e acidi grassi omega 3 possono aiutare a diminuire il dolore e migliorare la mobilità alla fonte.
In uno studio in particolare[3] i pazienti con infiammazione artritica e cronica, che hanno ricevuto 300 mg di olio di krill / giorno avevano un miglioramento del 38% del dolore, un miglioramento del 39% della rigidità, e un miglioramento del 36% della funzione in base ai punteggi WOMAC dopo soli 30 giorni.
I pazienti che hanno consumato l’olio di krill avevano anche un punteggio CRP, che misura l’infiammazione, inferiore del 31% rispetto al gruppo placebo.

Un aiuto durante la Sindrome Premestruale

Lo sapevi che i sintomi della sindrome premestruale (PMS) colpiscono il 75% delle donne e nel 20% i sintomi sono così gravi che hanno bisogno di cure mediche …
La buona notizia è che una dieta poco tossica ricca di acidi grassi Omega 3 può aiutare, in particolare in un recente studio si è scoperto[4] che l’integrazione di olio di krill a 2g / giorno ha aiutato a ridurre sintomi chiave, tra cui:
  • Tensione mammaria
  • Oppressione
  • Stress
  • Irritabilità
  • Depressione
  • Dolori articolari
  • Aumento di peso
  • Dolore addominale
  • Gonfiore
Ciò ha provocato un numero significativamente inferiore di analgesici necessari durante i 10 cicli mestruali rispetto a un gruppo che riceveva semplicemente Omega 3 proveniente da olio di pesce.

Alimenta il cervello

In realtà ci sono 3 tipi di acidi grassi Omega 3: ALA, DHA ed EPA. Queste sono sostanze nutritive essenziali che il nostro cervello necessita per operare a livelli ottimali.
Carenze di livelli di DHA per esempio, sono state collegate a perdita di memoria, malattia di Alzheimer, depressione, schizofrenia e disordine bipolare (maniaco-depressiva).
A peggiorare le cose, la ricerca[5] ha scoperto che il problema è aggravato con l’età, quando invecchiamo abbiamo più bisogno di Omega 3 per prevenire il declino mentale e la degenerazione cerebrale.
La grande notizia è che gli studi hanno scoperto che le condizioni degenerative possono essere prevenute e invertite attraverso l’integrazione di Omega 3[6].
Uno studio[7] ha scoperto miglioramenti significativi nella memoria in volontari anziani che soffrono di deficit di memoria con 900 mg di DHA al giorno per 24 settimane.
Un altro studio[8] ha scoperto miglioramenti nella fluidità verbale dopo l’assunzione di 800 mg di DHA al giorno per 4 mesi.
In uno studio[9] che coinvolgeva giovani adulti, l’integrazione di Omega 3 ha migliorato la cognizione e la memoria di lavoro.
Mentre due di questi studi hanno utilizzato dosi elevate per aiutare a trattare le condizioni in fase avanzata nei pazienti anziani, la maggior parte delle persone ha solo bisogno di due o tre capsule di 500mg di olio di krill al giorno per ottenere risultati ottimali.

Qual è il dosaggio ottimale dell’integratore di olio di krill? 

Quando selezioni il tuo integratore di olio di krill cerca l’Olio di Krill Puro in capsule da 500 mg (Euphausia superba).
 
Il dosaggio ottimale di integrazione di olio di krill può variare in base ai tuoi obiettivi:
  • 1 capsula di 500mg al giorno è vantaggiosa per la salute cardiovascolare, le infiammazioni, i dolori articolari e i miglioramenti artritici.
  • 2 capsule di 500mg al giorno sono vantaggiose per l’abbassamento del colesterolo e la salute del cervello.
  • 4 capsule di 500mg sono utili per aiutare ad alleviare i sintomi della sindrome premestruale.